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Corey Mylchreest e India Amarteifio in La regina Carlotta. Cr. Liam Daniel/Netflix © 2023
In attesa delle vicende di Colin e Penelope, protagonisti della prossima stagione di Bridgerton, arriva il prequel creato da Shonda Rhimes e dedicato alla Regina Carlotta. Gli eventi sono ispirati alla storia della sovrana inglese che sposò Giorgio III, soprannominato il pazzo, e rivisti idealmente per spiegare la nascita di quel milieu multietnico in cui si svolgono appunto le avventure di Bridgerton. Dove, nonostante i misteri, le delazioni e i truffatori ci si diverte un mondo, tanto che una penna segreta (Lady Whistledown,) aggiorna noi e i protagonisti sui gossip più golosi. E guai a chi le capita sotto…
Il prequel cambia passo e messaggio: punta sul Grande esperimento. La decisione di cercare di fare un melting pot e unire le due comunità, la bianca e quella delle colonie afroamericane e vivere insieme serenamente. Vittima sacrificale la futura Regina. Gli episodi si svolgono tra passato e presente, difficile all’inizio immaginare la tirannica sovrana di Bridgerton sia la stessa indomita Carlotta (India Amarteifio), in fuga da un matrimonio con un uomo sconosciuto.
La serie si apre con lei, diciassettenne, che scopre di essere stata data in sposa a re Giorgio d’Inghilterra (Corey Mylchreest). Una mossa politica che Carlotta si rifiuta di accettare. Il fratello è irremovibile, un’occasione così non capiterà più. Dopo un lungo viaggio in cui lei non riesce quasi a respirare, per il corsetto fatto di ossa di balene e intrecciato con zaffiri, arriva infine Londra e incontra la futura suocera. È la debacle totale, la ragazza ha la pelle troppo scura per la diafana principessa madre. Il giorno delle nozze Carlotta tenta di scappare e tornarsene in Europa. Ma viene fermata da un bel giovane. I modi gentili e il sorriso aperto la conquistano immediatamente: con Giorgio è amore a prima vista.
Un altro idilliaco romanzo di Julia Quinn? No, questo in realtà è appena uscito ed è stato scritto a quattro mani con la Rhimes. Il sottotesto è politico, la questione razziale incombe su tutti gli episodi, e le donne sono le vere protagoniste, di questo capitolo vedove, mogli, figlie. La vita che aspetta Carlotta non è molto rosea. Dopo il matrimonio, Giorgio le fa una sorpresa: una tenuta tutta per lei, in cui scoprirà di dover vivere sola, con la servitù e il compito di dare un erede che consacri la alleanza delle razze. Nonostante il primo incontro promettente, Giorgio è scostante, imprevedibile, eppure l’attrazione reciproca è fortissima quando sono soli. Carlotta non capisce, che cosa succede? Il re ha un segreto, una malattia che lo affligge ed è destinata a peggiorare.
Con grande volontà Carlotta non si lascerà allontanare, cercherà invece di sostenerlo e di trasformare le sue debolezze in forza. Di aiutarlo nei momenti più bui: trattato sempre come un alieno, terrorizzato da qualsiasi cosa gli potesse accadere, essendo il bene più prezioso per la nazione, rinascerà tra le braccia della moglie. Saranno intensamente felici. E disperati e molto innamorati. Non è una favola, anche se nei titoli di testa del primo episodio c’è un avvertimento: “chi racconta si è preso qualche libertà con la Storia”.
In realtà re Giorgio III e la regina Carlotta sono figure storiche realmente esistite. Così come è vero che il loro matrimonio, organizzato dal fratello di lei, è avvenuto quando lei aveva 17 anni e lui 22. Non ha basi storiche, invece, la “questione etnica”. Uno studio sulle origini della regina di Meclemburgo-Strelitz ipotizza che discendesse dal ramo africano dei reali portoghesi e tratti del viso fossero particolarmente riconoscibili. Il tocco speciale di Shonda Rhimes rende questa versione se non credibile, almeno possibile.