PHOTO
Una scena di
La musica nel cuore -
August Rush
Favola postmoderna e urbana in cui la musica domina un'azione che sembra nata dalla contaminazione fra suggestioni di Dickens e cronache rosa legate al pop. La musica nel cuore - August Rush è una fiaba che può essere apprezzata appieno soltanto se la si guarda con il cuore. Solo così si può entrare in sintonia con i personaggi, a partire dal bravissimo protagonista Freddie Highmore, adolescente cresciuto in un orfanotrofio e che, nonostante il passare degli anni, è convinto che i genitori lo abbiano sempre voluto. Tornando indietro nel tempo, si scopre quanto il ragazzo abbia ragione: frutto dell'amore di una notte tra un chitarrista rock (Jonathan Rhys Meyers) e una violoncellista (Keri Russell), la sua nascita e immediata adozione sono state nascoste da una terribile menzogna raccontata dal padre della ragazza, tutt'altro che disposto a vedere sacrificata la carriera della figlia. Separati dalla distanza e dal caso, nessuno dei due ha più suonato come per quella notte d'amore, anche se, magicamente, il loro talento sembra essersi tramutato in un'energia che il bambino, oggi teenager, ha sempre portato con sé. E' così che quando lascia l'orfanotrofio alla volta di New York, un nuovo destino sembra mettersi in moto. Anche i genitori partono alla ricerca l'uno dell'altra, senza sapere, però, quale sia la vera natura della forza che li sta obbligando a cercarsi. Film sulla fede e sulla speranza come virtù fondanti la natura umana, ma anche sull'esplicitazione del talento, è una celebrazione visiva, elegante e suadente della musica come energia dell'anima e della creatività come forza vitale in grado di cambiare il mondo.
Per la recensione completa leggi il numero di dicembre della Rivista del Cinematografo