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La mummia
Se non fosse stata annunciata come operazione di restyling dei classic monsters Universal, l'opera che immette sul mercato la nuova prospettiva dell'horror mondiale sembrerebbe più il reboot della Trilogia delle Madri di Argento che non il remake de La Mummia anni '30. Kurtzman mette in scena una trama semplice e lineare, puntando il tutto su un'effettistica d'impatto e che certamente restituisce al girato almeno un motivo per giustificarne la visione.
Un'antica regina morta ingiustamente viene riportata in vita. Il suo ritorno coincide con una tempesta d'odio e morte che si abbatterà sulla Terra e sui suoi rivali...
Ed ecco che non si perde occasione per accostare il Male al Medioriente: la terribile regina infatti viene rinvenuta in Iraq, ove opera una squadra di "liberatori" (capeggiata dal paladino Tom Cruise) mentre i combattenti distruggono la memoria storica del luogo. Il riferimento all'estremismo islamico è palese, poi confermato dalla presenza malvagia e "pericolosa", non a caso, (come nell'ottica estremista) di una donna distruttrice.
Il riferimento alle Madri del Dolore di cui sopra non viene fornito soltanto dal Male praticato dalla donna, ma anche dalla presenza di un'eroina (Annabelle Wallis), di un acerimmo rivale che tenta di osteggiare la diffusione del Male sulla Terra (Russell Crowe, per l'occasione Dott. Jekyll) e del tema sacrificale. Ma non solo. In un action movie a tinte horror, dove Cruise si muove evocando a tratti Jack Reacher (ma questo era prevedibile), gli sceneggiatori sembrano strizzare l'occhio al cinema di Nolan, rimpastando l'elemento del "Male necessario" (in questo caso Cruise) al fine di contrastare quello "assoluto" (la Mummia - o l'Oriente - che dir si voglia). Ad accogliere lo scontro tra la divinità e l'action man di turno non è questa volta uno scenario a stelle e strisce, bensì Londra.
Ma se la guerra tra i due mondi poteva, in un contesto americano, risultare troppo politica e trumpiana, non basta spostarsi in Inghilterra per cercare di raggirare una presa di posizione radicale e, purtroppo, terribilmente spaventosa. Certamente più del film in sé. Pessimo inizio per il ciclo Dark Universe. Che il compianto Boris Karloff (è proprio il caso di dirlo) si stia rivoltando nella tomba?"