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In un momento storico come questo è davvero giusto che escano film di questo tipo, che danno voce ai migranti e a chi non ne ha. Il doc La libertà non deve morire in mare di Alfredo Lo Piero è uno di questi. Racconta infatti senza filtri la drammatica situazione degli sbarchi sull’isola di Lampedusa attraverso testimonianze dirette.
Volontari, medici, organi di Stato, associazioni e sopravvissuti ci parlano degli sbarchi e ci restituiscono il ricordo di chi non c’è più: donne, bambini, esseri umani la cui vita si è fermata in mare a due passi dalla meta e dalla libertà.
Realizzato con la collaborazione della Guardia Costiera, di Medici senza Frontiere e della Guardia di Finanza con il patrocinio di Amnesty International Italia, questo film ci racconta un pezzo di storia. Negli ultimi 25 anni più di 915.000 persone sono state salvate nel Mediterraneo e 350.000 migranti sono arrivati in Europa solo nel 2016.
Allo stesso tempo negli ultimi venti anni più di 20.000 persone sono morte nel Mediterraneo. Questo doc però non ci parla solo di numeri, come fa la maggior parte dei mass-media, ma di storie. Ci insegna a non giudicare quando vediamo un immigrato, perché la maggior parte di loro è costretta a scappare dalle violenze, dalle persecuzioni, dai bombardamenti e da una morte certa. Sono persone che lasciano l’Africa per scappare dalla guerra, per motivi religiosi o per orientamenti sessuali.
E lo stesso scafista spesso trasporta queste persone non per scelta, ma perché anche lui è vittima degli accordi con i trafficanti. I mezzi di informazione hanno quindi una grande responsabilità nell’orientare l’opinione pubblica e di certo titoli come “Lampedusa è sotto assedio” non aiutano. Al contrario, come dice un testimone, “Lampedusa è una casa sul mare e che accoglie questi migranti” e noi dobbiamo sempre ricordarci che siamo fortunati perché siamo nati dall’altra sponda del mare e non dimenticare quanto sia importante la tempestività degli interventi affinché le persone non muoiano nel Mediterraneo. Con le sue immagini e le sue testimonianze La libertà non deve morire in mare ci ricorda tutto questo e restituisce così voce a chi non l’ha mai avuta.