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Dustin Hoffman
Chi ha letto l'omonimo romanzo di John Grisham ritiene che la suspense di La giuria di Gary Fleder (Il collezionista) non sia all'altezza del libro. Eppure il film riesce a coniugare intrattenimento e impegno sociale. La storia, ricca di colpi di scena, si propone come ripensamento globale su una varietà di tematiche: gli omicidi di massa, la corruttibilità dei giurati in un processo, il fatto che la manipolazione delle opinioni in Usa spesso diventi un mestiere e lo strapotere dei fabbricanti di armi, disposti a investire enormi quantità di denaro, comprando chiunque, per averla comunque vinta. Ma in un finale a sorpresa e niente affatto melenso, la storia ci rivela che "le leggi del cuore" sono talora più forti di qualunque corruttore, soprattutto quando si tratta di una causa sacrosanta. In un simile contesto diventa persino credibile l'idealismo del personaggio vincente, che non riveliamo per preservare la sorpresa finale. La presenza di grandi attori come Gene Hackman, John Cusack e Dustin Hoffman eleva notevolmente il livello di quello che, in base alla sceneggiatura di Brian Koppelman, sarebbe altrimenti stato solo un buon film. Rientrando pienamente nel filone giudiziario americano, La giuria ricostruisce il processo intentato dalla vedova della vittima di un massacro sul posto di lavoro, avvenuto due anni prima: la donna spera di trovare soddisfazione, non solo economica, dai fabbricanti che rendono le armi facilmente accessibili ai criminali. La difende Wendell Rohr (Dustin Hoffman), avvocato civilista che, dall'altra parte, trova Rankin Fitch (Gene Hackman), cinico consulente degli imputati, disposto a tutto pur di far assolvere il killer Henry Jankle (Stanley Anderson), rappresentante degli interessi dei fabbricanti di armi. Rohr e Fitch si contendono menti e cuori dei giurati, il primo con mezzi legali, il secondo illegali. Ma Fitch sottovaluta Nicholas Easter (John Cusack), un giurato la cui fidanzata Marlee (Rachel Weisz) collabora efficacemente dall'esterno. La coppia ha un passato doloroso e un'agenda da rispettare: ma resta emotivamente inafferrabile per Fitch, che scava nelle loro vite per trovare un punto debole che li renda ricattabili. Easter sembra inoltre avere uno straordinario ascendente sugli altri membri della giuria. Oltre ai grandi nomi del cast, anche gli attori che interpretano i giurati risultano tutti bravi e molto credibili. Degno di menzione Nick Searcy, nei panni di Doyle, alle dipendenze di Fitch per il lavoro sporco, che conferisce maggior realismo all'intreccio.