PHOTO
La Congiura della Pietra Nera
Ambientato in Cina nel 428 d.C., Reign of Assassins - titolo internazionale - è diretto a quattro mani dal taiwanese Su Chao-pin e il mito John Woo, Leone d'Oro alla carriera a Venezia 2010, dove il film è stato presentato in anteprima. Alla spasmodica ricerca dei resti del principe Bodhi, la setta di assassini della Pietra Nera non conosce ostacoli né titubanze. Tra i più agguerriti, c'è la killer Pioggerellina (Michelle Yeoh), che però decide di mollare armi e bagagli e rifarsi una vita “morale”: per sfuggire alla taglia messa sulla sua testa dagli ex compagni, cambierà nome e connotati. Ce la farà l'affascinante Pioggerellina? Così parrebbe, e l'aver sposato un uomo mite - all'apparenza - aiuta, ma non saranno due cuori e una capanna: il passato torna a bussare...
Stile epico e circonvoluzioni etiche (dall'identità liquida alla guerra dei sessi…), incursioni comiche e coreografie marziali ma rubate al balletto, La Congiura della Pietra Nera fa di wuxiapian (il "cappa e spada" cinese) virtù, ponendosi in scia - con qualche smottamento poetico a sfavore - ai vari Wong Kar-wai (Ashes of Time, 1994), Ang Lee (La tigre e il dragone, 2000) e Zhang Yimou (Hero, 2002). Trademark della coppia John Woo e Su Chao-pin è uno spiccato senso action e una lapalissiana devozione all'entertainment. Certo, falle di sceneggiatura, dialoghi risibili e la finezza, questa sconosciuta saltano all'occhio, ma per l'asfittica, miserrima estate cinematografica italiana va bene. Fin troppo.