Non era nata sotto i migliori auspici la produzione di jOBS, biopic che racconta la vita di Steve Jobs dalla metà degli anni '70 (quando era studente al Reed College) fino alla creazione dell'iPod nel 2001. I seguaci del profeta informatico avevano già storto il naso al momento dell'annuncio del regista, il poco conosciuto e ancor meno esperto Joshua Michael Stern, mentre il protagonista Ashton Kutcher era finito in ospedale pochi giorni prima dell'inizio delle riprese, a causa della dieta fruttariana seguita per immedesimarsi al meglio nel grande informatico statunitense, scomparso il 5 ottobre del 2011.
Se le premesse erano tutt'altro che incoraggianti, la realizzazione del film non è riuscita a ribaltare i nefasti pronostici.
Presentato in anteprima allo scorso Sundance Film Festival, jOBS è un prodotto piuttosto grossolano, incapace di cogliere le tante sfumature del carismatico guru della Apple.
Incorniciato da due sequenze eccessivamente enfatiche e fin ricattatorie, il film mantiene un livello discreto soltanto a tratti, risultando troppo altalenante tra momenti toccanti e brusche cadute di stile.
Ashton Kutcher è credibile, s'impegna, seppur non riesca a trasmettere tutte le sfaccettature psicologiche del suo complesso personaggio. Andrea Chimento