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Intrigo a Berlino
La topografia berlinese dilaniata e sventrata dalle bombe - è il 1945 - e un genere classico del cinema, il noir, ripensato in chiave filologica, non possono fare a meno del trasparente. Una jeep, con a bordo il corrispondente di guerra Jake Geismer (un George Clooney ingolfato nella sua divisa militare) e il suo autista, il caporale Tully (Toby Maguire), che si muove tra le rovine di Berlino e Potsdam, dove la conferenza di pace dei leader dei paesi vincitori disegneranno il mondo della seconda metà del Novecento, usa il vecchio e tradizionale effetto speciale per suggerire l'illusione imperfetta, convenzionale, concordata del trovarsi "lì ed allora". Gli intrighi, le colpe, la disperazione, gli inganni, la ragnatela di rapporti loschi, la violenza esplicita ed ambigua del noir chiedono al regista Steven Soderbergh e allo spettatore di dislocare, con un atto di fiducia e di complicità reciproca, i corpi degli attori di oggi e la sensibilità e il modo di guardare della modernità in una retroproiezione cinefila. Clooney e la donna amata Lena (una seducente Cate Blanchett in black) e perduta quando erano i cannoni e non i battiti del cuore il metronomo della colonna sonora, i traffici di Tully, le spie e le controspie, i pedinamenti e gli agguati, sono raccontati con la stessa tecnica e con alcune delle inquadrature, amorevolmente ricostruite, di Casablanca, Notorius, Testimone d'accusa, Il terzo uomo (solo per citare i titoli più riconoscibili). Oltre al bellissimo e nostalgico bianco e nero anche gli obiettivi di ripresa sono da museo del cinema per fotocopiare le atmosfere d'epoca. La musica e la recitazione di impostazione teatrale ricalcano uno stile prelevato dalle bobine di una moviola della memoria visiva. La storia procede, secondo la grammatica di alcuni film noir, spostando costantemente il punto di vista tra i personaggi principali e con il punto di vista slitta e si muove la presunta verità dell'intreccio. Si segue il film con la stessa curiosità con cui si sfoglia un libro sul vecchio cinema.