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Sin dall'esordio con Il grande Blek Giuseppe Piccioni persegue un cinema attento ai sentimenti e alle persone. I film per lui sono sempre stati un'occasione per riflettere sulla natura umana e Il rosso e il blu, tratto dal romanzo di Marco Lodoli, non fa eccezione. Sbaglierebbe infatti chi lo archiviasse velocemente alla voce "scuola". Il liceo che fa da sfondo alle varie vicende è quasi un accidente, scelto non per fare della sociologia ma per enfatizzare il vero oggetto d'indagine, cioè il sottile equilibrio tra illusione e disillusione in cui gli esseri umani, ragazzi o adulti che siano, si muovono. Non mancano ovviamente studenti insegnanti e genitori, sono però il simbolo delle possibilità che l'individuo ha di muoversi tra perdizione e salvezza, gioia e dolore, felicità e infelicità.
Sarà per questa particolare riflessione esistenziale che Leopardi con il suo Canto notturno di un pastore errante dell'Asia viene citato più volte all'interno del film, nume tutelare pronto a fornire le coordinate per decifrare le personalità che animano i vari racconti intrecciati. Così al professor Fiorito (Roberto Herlitzka) viene facile impersonare l'anziano ormai disilluso e tentato dall'idea del suicidio, almeno fino a quando l'incontro con un'ex allieva non gli offre una seconda chance. E la preside (Margherita Buy) è come deve essere, dura prima con se stessa che con gli altri per paura di cedimenti sentimentali sicuri portatori di sofferenza. Non esce dallo schema nemmeno il giovane supplente Prezioso (Riccardo Scamarcio), pieno di slanci eppure incapace di capire chi accanto a lui soffre davvero. Tipi comuni, insomma. Così come normali sono i ragazzi, già segnati dal dubbio che la felicità non sia di questo mondo.
Gli argomenti sono profondi, tuttavia affrontati con leggerezza di toni e dialoghi che strappano spesso il sorriso. Piccioni non calca mai la mano, ma lavora felicemente di sottrazione perché non gli interessano il racconto drammatico alla Attimo fuggente né il finto giovanilismo di Notte prima degli esami, e meno che mai la farsa sguaiata dei vari teen movie americani. Il rosso e il blu è invece una commedia, decisamente umana.