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Il risveglio delle tenebre
Un fantasy moderno per ragazzi, scorrevole nel ritmo e con idee visive suggestive, ma che allo stesso tempo trasmette la sensazione di déjà-vu perché debitore di modelli quali la saga di Harry Potter, Le cronache di Narnia, Un ponte per Terabithia, e perfino Il quinto elemento. Il risveglio delle tenebre (diretto da D.L.Cunningham) è una sorta di "digest" filmico-letterario, tratto dai libri di Susan Cooper. E' talmente condensato che gli andirivieni spazio-temporali sembrano dei "trailer" di assaggio, oppure i livelli di un videogame da caccia al tesoro. Will, un 14enne americano trasferito in Gran Bretagna, scopre di discendere da guerrieri protettori della Luce. La sua missione esoterica è salvare il mondo in cinque giorni, prima che il malvagio e sarcastico Cavaliere faccia trionfare per sempre il gelo e le tenebre. Il film sa usare la visionarietà (i poliziotti che si mutano in demoni e in corvi all'attacco; la sequenza coi serpenti; la palla di vetro che imprigiona il Cavaliere) senza abusare di effetti digitali. Eppure è inevitabile pensare al maghetto di Hogwarts e ai suoi alleati adulti negli scontri con Voldemort. Persino la famiglia di Will ricorda quella di Ron Weasley (gemelli compresi), mentre il fratello traditore e la sorellina positiva rimandano ai personaggi di Narnia.
Per la recensione completa leggi il numero di dicembre della Rivista del Cinematografo