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© 2025 Netflix, Inc.
Potrebbe sembrare ridondante o scopiazzata da altre serie senza avere lo stesso mordente. Invece le tre protagoniste che si riuniscono in caso di crisi a bere margaritas e a scambiarsi confidenze sulle reciproche relazioni, stati di famiglia e lavoro sono a loro modo uniche. Forse la gentilezza e l’affetto con cui si supportano è vintage, e la placida Serenity può essere solo una cittadina immaginaria. Non mancano però i colpi di scena, i cuori spezzati, gli adolescenti problematici. Il colore delle magnolie, arrivata alla quarta stagione su Netflix, è sorprendentemente magnetico, date le premesse. Qualcuno lo ha definito troppo semplice e old style, se fosse vero riusciremmo pure noi a sfornare decine di serie di successo, ed è tratto dai romanzi di Sherryl Woods, un caso editoriale in America, in cui si raccontano le storie di Maddie (Joanna Garcia Swisher), Helen (Heather Headley) e Dana Sue (Brooke Elliott).
Come sempre è la consistenza dei personaggi a fare la differenza, i dettagli: la scrittura. E la sfida è rendere avvincete la trama anche se narra di una donna (Maddie) che sta divorziando e improvvisamente trova il principe azzurro, allenatore di baseball con fisico mozzafiato (Cal Maddox interpretato da Justin Bruening). O di Helen, una delle tre Magnolie, avvocato affermato che sta passando un momento difficile con l’uomo che ama. La più caratterizzata è però Dana Sue (Brooke Elliott) chef e proprietaria del ristorante Sullivan’s, che sta per lanciarsi in una nuova avventura: insegnare a cucinare. Essere sovrappeso per lei non è un problema, ha così tanti corteggiatori da dare pensiero a chi pratica il digiuno. Il cast è perfetto e i teenager sono bravissimi.
Come le tre precedenti, questa stagione continua raccontare le vicende di Maddie, Helen, e Dana Sue. Incominciando con un matrimonio inaspettato (per modo di dire), che si svolge durante la festa di Halloween. Le sorprese sono tante, tra funerali e uragani, accompagnate da fatti tenuti fin troppo segreti, ritorni al passato, tempeste, anzi uragani, che sconvolgeranno pacifica Serenity, avvicinando ancora di più Maddie, Helen e Dana Sue. Oltre a cercare di tenere in piedi la cittadina, le tre donne devono destreggiarsi tra passato e presente con i rispettivi uomini che cercano di essere buoni patrigni o all’altezza delle aspettative: Cal ed Erik (Dion Johnstone) prendono le redini di Sullivan’s, i figli seguono le rispettive vocazioni. Tyler (Carson Rowland), il più grande della famiglia di Maddie, decide di andare in tour con la sua band, dopo essersi dichiarato ad Annie (Anneliese Judge), che riceverà sua volta un responso insperato per la professione dei sogni. Non mancano le citazioni, cinematografiche e non, un bel po’ di romanticismo e sì, sembra sdolcinata, ma è invece un’ode all’amicizia. La showrunner della serie è Sheryl J. Anderson produttrice esecutiva con la scrittrice Sherryl Woods.