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Laputa, l'isola capace di fluttuare nell'aria grazie alla forza di un gigantesco magnete, è il paese visitato da Gulliver nel corso del suo terzo viaggio. Solo una creazione letteraria di Jonathan Swift? Il piccolo minatore Pazu è convinto del contrario: suo padre ha visto quella terra leggendaria e un giorno anche lui la troverà. Quando dal cielo gli cade fra le braccia una ragazzina di nome Sheeta, custode di una pietra luminosa che fa gola sia ai pirati che all'esercito, Pazu capisce che la ricerca della vera Laputa è appena cominciata.
Nel suo terzo lungometraggio (il film è del 1986), il primo prodotto con lo Studio Ghibli, Hayao Miyazaki mette in tavola tutti gli elementi che andranno a contraddistinguerlo in futuro: la saggezza innocente dei bambini contrapposta all'opportunismo degli adulti, la forza antica della natura, il gusto per le sequenze aeree, le macchine steampunk e il duplice volto della tecnologia, buona o cattiva a seconda di come la si usa.
Tuttavia, al contrario del film precedente (Nausicaä della Valle del Vento) e delle opere successive, sceglie di rinunciare a quel fondo di malinconia, divenuto una sua inconfondibile impronta autoriale, e di concentrarsi esclusivamente sul senso di meraviglia capace di risvegliare il “fanciullino” nello spettatore. Pazu e Sheeta (che il regista tratteggia come Conan e Lana, i protagonisti di Conan, il ragazzo del futuro, la seconda serie tv alla quale lavorò, dopo Lupin III) sono due orfani soli al mondo e non hanno avuto vita facile: ora meritano l'avventura dei loro sogni.
Nella speranza che la Lucky Red mantenga la promessa di riportare al cinema tutti i titoli dello Studio Ghibli e che tocchi presto ai due personaggi femminili più belli dell'intero universo miyazakiano (Nausicaä e San di Princess Mononoke),godiamoci Il castello nel cielo come una ventata d'aria fresca.Swift faceva terminare il viaggio di Gulliver in Giappone, la strada per La città incantata e Il castello errante di Howl, invece, inizia proprio da Laputa.