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Morning Glory
Morning Glory (in Italia con il titolo Il buongiorno del mattino) di Roger Michell, noto per aver diretto Notting Hill, conferma come la commedia brillante sia decisamente la specialità del regista sudafricano. Le sorti di un notiziario mattutino a corto di audience vengono affidate alla verve di una giovane produttirice, Becky Fuller (Rachel McAdams). Le idee innovative che la ragazza propone incontrano lo scetticismo e la resistenza di Colleen Peck (Diane Keaton), volto storico della trasmissione, e soprattutto di Mike Pomeroy (Harrison Ford), ex giornalista di fama internazionale da troppo tempo impegnato a piangersi addosso e a odiare il prossimo. I problemi non finiscono qui dato che lo staff che la circonda non è il più professionale che si possa desiderare e che il boss Jerry (Jeff Goldblum) le sta col fiato sul collo.
Nulla di nuova sotto il sole hollywoodiano, ma il classico esempio di quel che distingue una cinematografia produttivamente valida da una che non lo è. Perché una commedia brillante, con facce, battute e tempi comici giusti è quasi sempre la norma se batte bandiera a stelle e strisce.
Morning Glory, tra l'altro, non brilla neppure per originalità: potrebbe essere il figlio nato dall'unione di Dentro la notizia (1987) e di Una donna in carriera (1988). Ma le trovate esilaranti non mancano (la graduale ma inarrestabile ascesa nel mondo del pericolo di un timido responsabile del meteo è forse la sottotrama più divertente del film) e i battibecchi tra Keaton e Ford sono spassosissimi. L'unica pecca il finale, eccessivamente zuccheroso.