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I Simpson - Il film
Un film sui Simpson? "Ah-ah!" avrebbe risposto il bulletto Nelson. E avrebbe sbagliato. A 20 anni dall'esordio nel varietà Fox "The Tracey Ullman Show", la "miglior serie televisiva del secolo" (Time dixit), forte di oltre 400 episodi, sbarca sul grande schermo, e fa faville: uscito il 27 luglio, negli Usa ha incassato 180 milioni di dollari. In Italia arriva - ahinoi!, anzi ahi20th Century Fox... - con due mesi di ritardo, ma le previsioni di realizzo sono comunque più che lusinghiere. Le gialle creature di Matt Groening hanno ineluttabilmente perso la verve caustica delle origini - vedete i primi disegni e i primi dialoghi per credere... - ma colpiscono ancora come nessun altro, almeno nell'animazione cinematografica - in tv, dopo la progenie di South Park & Co. sono diventati quasi educande. Qui ritroviamo Homer, Marge, Bart, Lisa e Maggie alle prese con l'ennesima homerata, che fa mettere in quarantena coatta l'intera cittadina di Springfield. Ne succederanno di crude ed esilaranti, con Homer impegnato nella duplice missione di riconquistare famiglia e salvare villaggio. Sfiorando innumerevoli temi e sottotesti - in primis l'ecologia, scimmiottando anche Al Gore con An Irritating Truth... - Il film, viceversa, mette nel fuoricampo altrettanti personaggi di contorno: dove sono finiti Patti e Selma, Troy McClure, Telespalla Bob, Skinner, etc., e per Krusty, Willie e Apu, dobbiamo accontentarci di cammei, per lo più muti? Forse inevitabili dazi da pagare alla drammaturgia da grande schermo, fatto sta che la trasposizione pare più tarata sulle aspettative dei digiuni di Simpson che sugli aficionados di lunga data. Poco male, si ride, spesso con gusto e talvolta soddisfazione, per mordacità e cattiveria. Da ricordare, per il sollazzo duro e puro, la parodia di Michael Bublé con Homer abbracciato al diletto porcello che canta "Spider Pork, Spider Pork..."; sul fronte del ghigno, invece, Marge che rabbonisce Lisa: "Sei una donna, puoi portare rancore per tutta la vita". Basta, non avanza, a ripagare il costo del biglietto, anche se a detta di Homer spender soldi per qualcosa che in tv è gratis è da minchioni...