PHOTO
I due presidenti
La “relazione speciale” cui allude il titolo originale è quella che ha legato Bill Clinton e Tony Blair. Quando nel '92 si incontrano la prima volta uno è Presidente degli Stati Uniti e dunque l'uomo più potente del mondo, l'altro un giovane politico ambizioso che sogna di diventarlo. Richard Loncraine radiografa la nascita e l'evolversi dell'amicizia tra occasioni pubbliche e visite private, scelte politiche condivise e inevitabili scontri, tattiche e diplomazia, il tutto raccontato senza mai giudicare. Compito lasciato allo spettatore, invitato a farsi un'idea personale dei fatti a partire dai penetranti ritratti psicologici di Clinton e Blair come delle donne al loro fianco: la determinata futuro Segretario di Stato Hillary e la complice e ironica Cherie. Donne diverse, perfettamente complementari ai mariti.
La penna di Peter Morgan, già sceneggiatore di The Queen e Frost/Nixon- Il duello, tratteggia il legame lasciando emergere ciò che più conta, cioè che la presa e il mantenimento del potere necessitano di un lavoro costante da esercitare alla Casa Bianca e a Downing Street ma non meno tra le pareti domestiche. E difatti il capitolo sulle trasgressioni sessuali di Clinton chiarisce come, quando si hanno certe idee per la testa, il vero problema non sia riuscire a mantenere la poltrona o la credibilità quanto piuttosto tenere retta la barra del comando. Sono queste sottili e acute notazioni, di cui il film è pervaso, che fanno del lavoro di Loncraine qualcosa di speciale. I due presidenti non è un esempio di cinema civile pur impegnato su questo fronte, non è un biopic pur raccontando un periodo della vita dei due capi di governo, non è uno studio sul rapporto di coppia pur analizzando a fondo due famiglie eccellenti, e nemmeno un trattato sull'amicizia pur centrato su una relazione amicale. E' tutte queste cose insieme e molto altro ancora. Un concentrato di cinema intelligente, prodotto però dalla HBO e in Usa trasmesso solo in tv, miscelato con cura grazie a una scrittura eccellente e servito al pubblico da attori non meno esemplari.