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“Un artista è un politico. La pittura non è fatta per decorare appartamenti, ma è uno strumento di guerra offensivo e difensivo contro il nemico”, disse Pablo Picasso. Non è un caso quindi se l’arte sia tanto interessata ai nazisti e a Hitler in primis. Sembra infatti incredibile ma quelle stesse persone che hanno deciso di sterminare migliaia di ebrei, amavano l’arte e il bello.
E’ quello che ci racconta il documentario Hitler contro Picasso e gli altri, diretto da Claudio Poli su soggetto di Didi Gnocchi e sceneggiatura di Sabina Fedeli e Arianna Marelli e con musiche di Remo Anzovino, distribuito al cinema per soli due giorni, il 13 e il 14 marzo.
Il doc ci conduce all’interno dell’ossessione nazista per l’arte. Attraverso la voce narrante di Toni Servillo e i rari materiali d’archivio siamo guidati per la prima volta alla scoperta del Dossier Gurlitt e dei tesori segreti del Führer e di Goering. Ci si rivela così la storia di come Hitler depredò la grande bellezza dell’Europa e di come rapì non solo vite umane, ma anche l’espressione artistica di una cultura.
Scopriamo che il nazismo mise le mani sull’arte sia tentando di distruggere ogni traccia delle opere classificate come “degenerate” (il cubismo, l’impressionismo, l’espressionismo insomma l’arte degli ismi come la liquidava spregiativamente Hitler) sia attuando un sistematico saccheggio di arte moderna e antica in tutta Europa. Cominciò così la razzia delle opere su indicazione di Hitler e Goering, capolavori che avrebbero dovuto occupare gli spazi di quello che il Führer immaginava come il Louvre di Linz, progetto architettonico rimasto solo sulla carta. E cominciarono anche i sequestri nelle case dei collezionisti soprattutto ebrei, saccheggi che continuarono poi fino alla fine della guerra con la sottrazione dei patrimoni artistici dei paesi attraversati dalle truppe tedesche.
Molte storie prendono il via da mostre che a distanza di 80 anni, nel 2017, fanno il punto su cosa ne è oggi di quel tesoro trafugato dai nazisti come quella che da dicembre al Louvre di Parigi espone le opere sottratte dai tedeschi alle famiglie ebree durante il secondo conflitto mondiale. Prodotto da 3DProduzioni e Nexo Digital con la partecipazione di Sky Arte HD, il doc ci mostra quindi la centralità del rapporto tra arte e politica e il grande saccheggio del patrimonio artistico europeo. Dietro ogni dipinto c’è una storia di restituzione spesso difficile e dolorosa. Questo film con attenzione e cura per fortuna in qualche modo ce la restituisce.