Il cinema è musica, e la musica è cinema. Non si tratta di un gioco di parole, di una suggestione azzardata, ma di una verità. Il connubio tra i due è indissolubile, sono complementari. Perché il testo di ogni canzone è una sequenza di immagini, e ogni inquadratura deve avere un suo ritmo, è un insieme di note. Anche per questo i film sulle star con il microfono in mano hanno sempre avuto successo. Negli ultimi anni ad abbracciare il filone in Italia è stato Mixed by Erry diretto da Sydney Sibilia, che adesso è produttore (con Matteo Rovere) e regista (con Alice Filippi e Francesco Ebbasta) della serie Hanno ucciso l’Uomo Ragno – La leggendaria storia degli 883, disponibile su Sky e in streaming su NOW.

Impossibile non conoscere gli 883, ma quale epopea si nasconde dietro alle migliaia e migliaia di dischi venduti? L’invito è a scoprirlo attraverso otto episodi che potrebbero essere solo l’inizio. Una vicenda incredibile, fatta di Sliding Doors, coincidenze e tanto talento. Anatomia di un successo, cronaca adolescenziale della provincia che diventa il fulcro del mondo.

Al centro di tutto c’è il sogno, la ricerca dell’impossibile, del proprio posto in un universo sempre più complesso. Hanno ucciso l’Uomo Ragno – La leggendaria storia degli 883 dimostra che gli 883 sono cinema: una canzone estiva per una ragazza si trasforma in una hit, una bocciatura a scuola porta all’amore, all’incontro casuale tra Max Pezzali e Mauro Repetto, una cassetta mandata quasi per gioco, nel silenzio, a uno dei più importanti talent scout del nostro tempo (Claudio Cecchetto) si rivela la strada verso il successo. La realtà supera la finzione, ancora una volta. Con gli stilemi di oggi.

L’impensabile si realizza, ma la vittoria non può mai essere totale. La felicità è un’emozione fugace, difficile da trattenere a lungo, come insegnano i due protagonisti. Luci e ombre, certezze e fratture. Rievocando in qualche modo il finale di La La Land: ma se avessimo continuato a stare insieme che cosa sarebbe successo? Ryan Gosling non sarebbe il titolare di un famoso jazz club ed Emma Stone non avrebbe conquistato Hollywood. Lo spirito agrodolce attraversa le puntate Hanno ucciso l’Uomo Ragno – La leggendaria storia degli 883, ricordando che la favola non è sempre come la si poteva immaginare.

Sibilia gioca con l’incanto (omaggia Ovosodo, Beverly Hills 90210, Superbad), ma non ha fretta di sfoderare i tormentoni più conosciuti. Lascia che siano gli avvenimenti a svelarli, mentre si realizza il coming of age. Dedicato ovviamente ai fan degli 883, a chi sostiene che “se tu ci sarai, io ci sarò”, a chi per ogni istante, ogni attimo che sta vivendo sfodera un “grazie mille”, a chi in fondo si sente un po’ Sandy Marton, che quando ha scritto People from Ibiza quell’isola non l’aveva mai vista.