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Jaz Sinclair in Gen V
Avete amato The Boys? Attendete con ansia la quarta stagione della serie ideata da Eric Kripke dai fumetti di Garth Ennis e Darick Robertson (che arriverà verosimilmente ad inizio 2024)?
Da qui ad allora potete mitigare l'astinenza con Gen V, spin-off creato da Craig Rosenberg ed Evan Goldberg (insieme naturalmente ad Eric Kripke) – disponibile da oggi, 29 settembre su Prime Video – che si concentra sulla nuova leva dei super "allevati" dalla Godolkin University, scuola naturalmente al soldo della temibile Vought chiamata a formare la prossima generazione di sup.
Il timore che fosse un'operazione fine a se stessa, nata e sviluppata per cavalcare il successo del format madre, viene spazzato via già dalla primissima sequenza prologo, quella cioè in cui la giovanissima Marie Moreau scopre per la prima volta i suoi poteri, prima volta che coincide con il primo ciclo mestruale. Sarà uno shock violentissimo, oltre che matrice di un'immane tragedia. Anni dopo la ragazza (Jaz Sinclair), ora 18enne con la capacità di controllare e rendere il proprio sangue un'arma, approda come matricola alla Godolkin University: è desiderosa di dimostrare che ha quello che serve per unirsi ai Sette, ma gli eventi - sin da subito - prenderanno pieghe inaspettate.
Proprio sulla falsariga di The Boys, questo Gen V non si fa nessuno scrupolo, il politically correct - anche visivo - è completamente bandito (si pensi ad esempio alla scena di sesso con Emma Meyer/Little Cricket, la compagna di stanza della protagonista con il superpotere di rimpicciolire interpretata da Lizze Broadway...), la dimensione teen della vicenda si adegua ad uno sfondo “per soli adulti” che garantisce al filone di mantenere intatta quell’irriverente freschezza di partenza.
Come resta alto il grado di imprevedibilità al quale eravamo già abituati: imprevedibilità che porta a far la conoscenza con personaggi che sin da subito paiono centrali e che poi, magari, tolgono il disturbo in maniera plateale. E da questo punto di vista le cose sono già abbastanza chiare dalla prima puntata (8 in totale, disponibili su Prime Video, le prime 3 dal 29 settembre, le successive ogni venerdì con cadenza settimanale): Marie Moreau vuole dimostrare (soprattutto alla sorella più piccola) di non essere un mostro, ma un eroe. È una ragazza onesta, ma non appena arriva alla Godolkin capisce che andare avanti lì dentro non dipende tanto dalla bravura o dalla rettitudine: quello che conta è la popolarità, la possibilità di finire nella top ten e, all’orizzonte, competere per entrare nei 7, le superstar capitanate dal Patriota per intenderci.
E l’indiziato numero uno per compiere il grande salto è Luke Riordan / Golden Boy (Patrick Schwarzenegger, il figlio di Arnold), la stella del campus ammirata dai tutti che però convive con un ricordo sfocato che lo assilla…
Pur vivendo di vita propria (nel senso che il format è accessibile anche a chi non ha ancora visto la serie ammiraglia), Gen V si inserisce con naturalezza nell’universo di irresistibile oscenità che governa le questioni della Vought, dei composti V e compagnia cantante, con riferimenti e cammei che, passo dopo passo, ci porteranno sempre più vicino alla nuova stagione di The Boys.