La malattia del capitalismo è arrivata in Cina. La crisi si sente, la domanda inizia a scemare, le fabbriche, dopo anni di crescita vertiginosa, tagliano. La malattia del capitalismo colpisce comunque i più poveri, la working class. Si manifesta come vero e proprio male fisico in Fantasia di Wang Chao (in gara in Un Certain Regard), dove il protagonista, lavoratore stimato e uomo di eccezionale rettitudine morale, si ammala di leucemia. Con conseguenze devastanti per la famiglia: l'azienda non è più disposta a pagare integralmente le spese mediche per il proprio dipendente, coprendo solo la metà. Moglie e figli cercheranno di rimediare i soldi come possono, ma si dovranno scontrare con l'indifferenza, l'opportunismo e le minacce di sfruttamento.
Avvolto in una fuliggine sinistra (i fumi delle fabbriche sono ormai diventati una nebbia persistente che abbraccia le città), ambientato tra case disadorne e scorci post-apocalittici e impersonato dai volti disarmanti di quattro magnifici attori (Hu Ruijie, Su Su, Zhang Xu e Jian Renzi), uno spaccato della devastazione cinese sulla scia del cinema di Jia Zhang-ke.
E' un realismo cristallino, geometrico, avvinghiato al quotidiano, dentro un moto senza fremiti e un tempo silenzioso, mai banale: a saperli vedere ci sono tutti i "sintomi" di una condizione generale. Dalla malattia del protagonista alla perduta verginità della figlia, il diaframma simbolico ci dice della smarrita innocenza di un paese, passato dall'ingenuità della rivoluzione al cinismo della post-industrializzazione. In una delle scene più significative del film, il figlio immagina (la Fantasia del titolo) che il padre si rimetta in piedi e faccia esercizio fisico guidato da quei programmi motivazionali "alla Mao" trasmessi una volta dalla radio: nostalgia non di un movimento politico, ovvio, ma di una comunità ingenua, coesa, con lo sguardo ottimisticamente rivolto al futuro. Lo sguardo del figlio, oggi, è invece senza orizzonti; il cemento copre la visuale mentre le note di 'O sole Mio' si infrangono dolenti contro la materia plumbea del cielo.