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Ex Libris – The New York Public Library
Il cinema della realtà targato Frederick Wiseman prosegue il suo viaggio nelle più blasonate istituzioni culturali del nostro tempo. Dopo At Berkeley, girato nell’omonima università, e National Gallery, ambientato a Londra, il regista di Boston si sposta nella Grande Mela per raccontare il mondo della New York Public Library, una delle biblioteche più grandi degli Stati Uniti, con 87 filiali e una collezione sterminata di volumi. Al cinema, la sede principale di Fifth Avenue la si ricorda specialmente per Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany.
Ex Libris – The New York Public Library è il quarantaduesimo film del leggendario documentarista classe 1930, che a ottantasette anni presenta per la prima volta una sua opera in Concorso a Venezia. Wiseman aveva già ricevuto il Leone alla Carriera nel 2014. La macchina da presa si aggira umilmente per i corridoi traboccanti di libri e per le sale dove ogni giorno si alternano incontri e conferenze. L’intento è osservare, non invadere, senza mai fermarsi alla superficie e scavando sempre più a fondo. Non ci sono interviste o voci fuori campo: ogni parola viene catturata durante il lavoro degli impiegati o nelle numerose iniziative quotidiane.
Fin dai primi minuti, l’obiettivo è esaltare la funzione del sapere nella società moderna. “Siamo una biblioteca pubblica, perché la cultura deve essere di tutti”, spiega un rappresentante della fondazione no profit che gestisce la terza library più importante dell’America del Nord. Si salta dalla presentazione di un nuovo romanzo a un concerto di musica classica, dalla performance di un attore alla riunione del consiglio di amministrazione che, come in National Gallery, si interroga sui futuri investimenti e sui tagli del budget.
La New York Public Library viene descritta come un luogo pieno di vita, che si propone come polo di aggregazione per ogni etnia e ceto sociale. Ma Wiseman va oltre gli esempi virtuosi e descrive anche i problemi delle persone comuni, che faticano a partecipare ai corsi perché si alzano alle sei del mattino per lavorare, o andare a scuola, e rientrano alle otto di sera. Ex Libris – The New York Public Library è un film corale, travolgente, che scorre come un fiume in piena per tutte le sue tre ore e ventidue. Il vero protagonista è la platea, immersa in una realtà dalle mille sfaccettature. Gli addetti alle telefonate mantengono la calma quando dietro allo squillo di un apparecchio si nasconde un: “Cosa è un unicorno?”. E le persone di colore quasi si commuovono quando sentono parlare della loro schiavitù passata.
L’America di Trump e Charlottesville sembra trovare un po’ di pace tra le magiche mura situate sulla Fifth Avenue. Basta una tessera per avere il WiFi gratuito e la curiosità di ognuno può essere soddisfatta dai seminari. Una realtà che invita a entrare, invece di lasciare alla porta. I malati di mente del fondamentale Titicut Follies appartengono a un’altra epoca, oggi vanno in scena i silenzi delle sale lettura e la calma di chi sa di aver trovato un rifugio sicuro dalla malvagità di questi anni.