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Ender's Game
Dal romanzo sci-fi di Orson Scott Card al film di Gavin Hood (Tsotsi, X-Men: le origini – Wolverine), Ender's Game ci consegna un 12enne, Ender Wiggin (Asa Butterfield, alias Hugo Cabret), chiamato a divenire il capo militare della Terra nella madre di tutte le battaglie contro i Formics, giganteschi insetti che già avevano rischiato di metterci KO.
La speranza è giovane, la Scuola di Guerra prende i meglio virgulti e spartanamente li educa, ovvero, li sottopone a durissima selezione per scegliere i futuri comandanti della Flotta Internazionale: Ender ha più di una possibilità, in quanto assomma e perfeziona la tenerezza della sorella e la violenza del fratello maggiore, entrambi già scartati. Lui no, e complici quei geni lusinghieri i genitori hanno potuto averlo, perché il terzo figlio sarebbe il tertium non datur sulla Terra prossima ventura. Ender ha talento, doti uniche e l'invidia dei compagni d'arme monta, anche perché il colonnello Hyrum Graff (Harrison Ford) non fa nulla per nasconderlo, anzi, ne esalta l'essere primus inter pares.
Ender barcolla, ma non molla, nella Sala di Battaglia si destreggia tra i laser tag come nessun altro, e viene promosso: al comando di una scuola, sul pianeta utilizzato dai Formics come base per l'attacco alla Terra, e per nuovo trainer ha l'ineffabile Mazer Rackham (Ben Kingsley), l'eroe della prima guerra. Partono le simulazioni del nuovo attacco, Ender “gioca” con tutto l'impegno e i suoi amichetti di scuola, ma la guerra è l'unica soluzione? E, soprattutto, l'inganno è della partita? Vi ricordate The Sky Crawlers – I cavalieri del cielo, l'animazione del giapponese Mamoru Oshi? Se non, andate a rivedervelo, il gioco di specchi con questo Ender's Game è interessante, assai. Anche qui piccoli coinvolti in un gioco più grande di loro: la guerra. Con i necessari correlati: teoria dei giochi, giochi di ruolo, simulazioni, che nell'epoca dei droni sono di strettissima, urgente attualità.
Educare alla guerra, come già a Sparta, educare all'ingaggio, disinnescando dubbi etici, dilemmi morali e inconscio tutto: macchine da guerra, ecco quale è il futuro di Ender e accoliti. Formidabile Asa Butterfeld, un giovane attore su cui scommettere, egregio al solito Sir Kingsley, le buone notizie sono anche per Harrison Ford, cui la fantascienza fa bene: comandante senza se e senza ma, il suo obiettivo è la salvezza, contro ogni civiltà, compresa la nostra. Insomma, un film raccomandabile, meglio di tanti sci-fi ultimi scorsi, che echeggia Hitler-Jugend e altri spettri nazisti, controllo della nascite e salvaguardia della specie, controllo degli implusi e istinto killer, guerra e pace.