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La nuova pellicola della sceneggiatrice e regista catalana Isabel Coixet Elisa Y Marcela è una tragica storia d'amore LGBT basata su fatti realmente accaduti nella Spagna a cavallo tra il XIX e XX secolo. Peccato che Coixet la trasformi in qualcosa di incredibilmente senza passione, senza gioia e eccessivamente raffinata. Il film ci trasmette una sorta di anti-alchimia dell’amore, appesantita da una fotografia monocroma e imponente che rende ogni fotogramma simile a una cartolina da negozio d'arte.
Coixet ha la pervicace abitudine di concludere le scene in dissolvenza, una finestra circolare che si assottiglia su un personaggio, come nei film muti, un tocco giocoso nella tradizione, qui totalmente fuori luogo per la stoffa drammatica. Le performance poi sono eccessivamente poco dinamiche. Cammei inflati uno dentro l’altro. Elisa Sánchez Loriga (interpretata da Natalia De Molina) e Marcela Graciela Ibeas (Greta Fernandez) erano due donne che si sono sposate nel 1901 in Spagna, con Elisa che fingeva di essere un uomo. Quando l'inganno viene scoperto, scandali e pressioni, e il rischio di finire vent’anni in carcere, costrinsero la coppia a fuggire in Portogallo per emigrare poi in Sud America.
Le cronache accennano a un figlio avuto da Marcela. Coixet intorno a questo figlio presunto in realtà ci costruisce il suo dramma. Coixet sembra ossessivamente preoccupata di creare qualcosa di tragico e tuttavia ispirato. Una storia d’amore che dimostri la crudeltà dei tempi ma anche il coraggio e l’audacia della coppia. In realtà la sceneggiatura porta a una paralisi tonale. Coixet resta lontana da ogni accenno di umorismo ed energia sovversiva che potrebbe davvero rendere questo film qualcosa di interessante
. La recitazione di De Molina e Fernandez è troppo consapevole e sottomessa. Il film è idealisticamente concepito nel tentativo di raccontare una storia nella storia della sessualità. Per farlo sono mancati energia e talento.