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East End
Che cosa non si è disposti a fare pur di guardare, a scrocco e in diretta, un derby come Roma-Lazio? A dare una risposta, per quanto estrema, a questa domanda, ci pensa un gruppo di vulcanici bambini romani, tra cui due genietti dell’informatica, originari della periferia est dell’Urbe che riescono a dirottare sullo stadio Olimpico un satellite statunitense supersegreto, intercettando il segnale di trasmissione. Naturalmente, la sparizione del satellite provocherà guai a non finire.
A dispetto del titolo, italianissimo è questo brioso film d’animazione, opera prima di Giuseppe Squillaci e Luca Scanferla.
Puntando su di un umorismo apparentemente naif, tipico di certo cinema d’animazione, la coppia d’autori realizza con East End un lungometraggio per nulla politically correct che spara a zero su virtù (poche) e vizi (tanti e atavici) delle italiche genti e della società globale contemporanea.
Dai due Papi a Nanni Moretti, da Obama a Federico Moccia, quasi nessuno viene risparmiato da una satira tanto spassosa quanto feroce (gustosa la parodia dei film action USA à la Zero Dark Thirty), forse più adatta a un pubblico maturo, per un film che non manca comunque di sorprendere per coraggio e simpatia.