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Duran Duran: Unstaged
Questo non sarà un concerto normale - annuncia la voce fuori campo di David Lynch prima che il gruppo salga sul palco - ma un esperimento. Psichedelico lo definiremmo noi. Immaginate un artista come Lynch che gira un videoclip della durata di un concerto: il risultato è un lungometraggio che rapisce e trasporta in un'altra dimensione, dove il tempo corre e All you need is now, lo spazio di un istante. Duran Duran – Unstaged nasce in occasione del live della formazione britannica al Mayan Theater di Los Angeles, il 23 marzo 2011, e segna l‘incontro tra l'universo surrealista e onirico lynchiano con il suono new wave anni '80. Ispiratosi agli spettacoli dei Pink Floyd, il regista cult riesce a tradurre la musica in immagini, che suonano senza bisogno dell'audio, provare per credere. Due strati che si sovrappongono, tre differenti telecamere che filmano quello che succede on stage, immagini offstage girate in tempo reale ed effetti speciali postproduzione.C'è della nostalgia nella scelta del bianco e nero, dei capelli con il ciuffo cotonato e l'eyeliner sugli occhi. Ma c'è anche l'intuizione all'avanguardia di una band iconica che ha sempre saputo sfruttare la tecnologia, qui nelle atmosfere create live dal tastierista Nick Rhodes con l'ausilio di quel computer con la mela. Il riff è quello inconfondibile del basso elettrico di John Taylor, il tempo è scandito dalle bacchette di Roger Taylor e la voce è quella ammaliatrice di Simon Le Bon in look total black con una Union flag di paillettes sulla giacca. Ci sono anche amici e special guest, il produttore Mark Ronson, Kelis, Gerard Way dei My Chemical Romance e Beth Ditto dei Gossip. Diciotto brani e il Mayan diventa un club intimo, pieno di fumo che sembra incenso. Lo spettacolo si carica di un'energia quasi mistica, il pubblico di devoti duraniani canta in playback ogni canzone come una preghiera, mentre i Duran danzano nel fuoco purificatore che brucia sulle immagini del concerto. Sembra di correre con il lupo tanto da sentire la sua fame (Hungry like a wolf) e il viaggio lungo 112 minuti fino a Rio è intenso ed emozionante, imperdibile per chi ha fatto grandi sogni ascoltando i Duran Duran.