In Messico negli anni Venti del secolo scorso la coalizione liberal-massonica al governo dà il via ad una rigida persecuzione contro i cattolici. Il Presidente Plutarco Calles, in carica dal 1924 al 1928, ordina la chiusura delle chiese e l'eliminazione dei sacerdoti. Decisi a reagire, alcuni cittadini si organizzano e contattano il generale Gorostiega, ufficiale di grande fama ormai in pensione, e gli affidano il compito di guidare una risposta sotto il profilo militare e organizzativo.
Storia vera, fatti autentici. La persecuzione dei cattolici in quel periodo rappresenta un capitolo tragico sul quale era calato un pesante silenzio. Opportuna è dunque la ricostruzione operata da questo film, prodotto dal messicano Pablo Barroso e diretto da Dean Wright, grande esperto di effetti speciali nel cinema di Hollywood (Titanic, Il Signore degli anelli, Le cronache di Narnia…). Si può però notare che l'urgenza di restituire la criticità della situazione (il venir meno delle elementari libertà civili di opinione e di culto) ha indotto lo sceneggiatore a caricare i protagonisti di una esagerata drammaticità espressiva e il regista a visualizzare il tutto sullo sfondo di un contesto carico di enfasi e di edificante senso del sacrificio. Non è necessario seguire al ralenti il calvario di un piccolo militante cristiano per dirne la sofferenza. Scelte di stile e di misura dicono che spesso lasciar intuire è preferibile al far vedere. L'operazione resta in bilico tra buone intenzioni e esagerazioni formali. E nemmeno Andy Garcia nel ruolo del generale Gorostiega riesce a sollevarla.