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Corpi da reato
Formare una coppia comica non è facile. Per essere sicuri di trovare la formula la cosa migliore è guardare al passato per trovare la giusta combinazione fisica e intellettuale che permetta di coinvolgere il pubblico al meglio. Stanlio e Ollio, Lewis e Martin, Lemmon e Matthau sono gli esempi più lampanti, più difficile trovare declinazioni al femminile.
Dopo il successo inaspettato de Le amiche della sposa, Paul Feig ci riprova, complice l'incontenibile (in tutti i sensi) Melissa McCarthy, e un'abilissima Sandra Bullock, attrice e produttrice che nella stessa stagione riesce a essere protagonista di un quasi capolavoro come Gravity e di una delle commedie più sguaiate e meno necessarie degli ultimi anni.
Ma tant'è, la strana coppia funziona, grazie al talento delle due interpreti che riescono a sopperire a una sceneggiatura leggera e senza particolare inventiva. Il botteghino americano ha comunque risposto con entusiasmo, a conferma che una bella risata fa sempre bene, ma Corpi da reato è senz'altro un grosso passo indietro, soprattutto come scrittura, rispetto al precedente lavoro di Feig, già oltretutto piuttosto sopravvalutato.
Ma spesso sapersi vendere vale più del talento.