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Cenerentola
Sarà una banalità, ma non c’è niente di male nel pensare che le favole si possano avverare. È il maggior pregio di questa versione live action di Cenerentola, storia senza età e sempre modernissima. Il furbo Kenneth Branagh lo capisce e dalla cabina di regia la costruisce come un’ennesima riduzione cinematografica di un’opera del Grande Bardo, concentrandosi sulla messa in scena (sontuose le scenografie di Dante Ferretti) e le interpretazioni, distraendo così l’attenzione dalla versione animata, eredità pesante come non mai.
Cinderella è esattamente quello che deve essere, una favola ben raccontata, con una protagonista perfetta, la brava Lily James di Downton Abbey e soprattutto una sontuosa Matrigna, Cate Blanchett, che ricorda le meravigliose femme fatale del cinema classico americano. Completano l’opera Helena Bonham Carter, divertente Fata Madrina, Richard Madden, dal Trono di Spade alla scarpetta di cristallo, e due vecchie volpi come Stellan Skarsgaard e Derek Jacobi.
La domanda sorge spontanea: se ne sentiva il bisogno? Francamente sì, perché tutte le fanciulle hanno il diritto di sognare il principe azzurro e chiunque di sperare in una vita felice. In fondo, possono esistere anche cinquanta sfumature di rosa.