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Aaron Taylor-Johnson and Brad Pitt star in Bullet Train
Dall’Orient Express al Bullet Train. Da Agatha Christie a Kōtarō Isaka, senza dimenticare la distopia di Snowpiercer (graphic novel in origine, poi film e serie tv), ancora una volta il cinema non si lascia sfuggire l’occasione di restituire sullo schermo testi letterari incentrati su storie in corsa all’interno di un treno.
Le atmosfere di matrice giallistica prima di Lumet (1974) poi di Branagh (2017) virano ora verso il thriller pulp: David Leitch, trascorsi da stuntman e già regista – tra gli altri – di Atomica bionda, Deadpool 2 e Hobbs & Shaw (spin-off della saga Fast and Furious), riesce così a intrappolare in un solo film il tasso adrenalinico di infinite scazzottate e sparatorie e l’ebbrezza della velocità massima data dai cosiddetti “treni proiettile”, che viaggiano sulla rete ferroviaria giapponese Shinkansen.
Partenza a Tokyo, arrivo a Kyoto: la trama del film (in realtà girato negli studios californiani), che per ovvie ragioni non potrà essere raccontata in maniera minuziosa, si articola naturalmente lungo l’intero arco temporale di questo viaggio (che in realtà dura due ore e quaranta minuti, mentre il film si accontenta di poco più di due ore): Brad Pitt è Ladybug (sì, “coccinella”…), ingaggiato per recuperare una misteriosa valigetta e guidato al telefono da una voce femminile (Sandra Bullock). Ma intorno a quella valigetta ci sono altre numerose persone, e storie, che inevitabilmente finiranno in rotta di collisione.
Momomon in Bullet TrainDerivativo per struttura e incastri, Bullet Train diverte ma non incanta, regala qui e là qualche sorpresa seppur il meccanismo di incastri, vendette, Destino con la D maiuscola alla lunga finisce per incartarsi oltre le traiettorie del prolisso. E del già visto.
Certo, l’eterogeneità del cast (Joey King, Aaron Taylor-Johnson, Brian Tyree Henry, Andrew Koji, Hiroyuki Sanada, Michael Shannon, Benito A Martínez Ocasio) e i numerosi inserti flashback a linkare il pregresso dei vari personaggi alla storia madre aiutano a mantenere alto il ritmo, ma la sensazione complessiva è quella di uscire da una visione talmente sovraccarica da dimenticarsene con la stessa velocità con cui si viaggia – appunto – su un treno proiettile.
Joey King stars in Bullet TrainFilm d’apertura della 75ma edizione del Festival di Locarno, nelle nostre sale dal 25 agosto.