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Sono armate di pistole e bigodini. Sono le Brave ragazze di Michela Andreozzi. Quattro donne che, con il coraggio di chi ha poco da perdere, decidono di svaligiare insieme una banca.
Ad interpretare queste rapinatrici sui generis sono Ambra Angiolini, Serena Rossi, Silvia D’Amico e Ilenia Pastorelli. A dare la caccia a questa banda stile "Occhi di gatto" è il commissario Morandi (Luca Argentero), che proprio come il bello e imbranato Toshio Utsumi della famosa serie giapponese è innamorato di una di loro e stressato dal fatto che non riesce mai a catturarle.
Abituati a film come Ocean’s Twelve dominati da maschi, questo heist movie all’italiana e soprattutto al femminile stupisce in positivo.
In primis perché abbatte i cliché come quello che fare una rapina non sia roba da donne. Lo può essere eccome visto che lo è stato anche nella realtà.
La Andreozzi infatti, per questa sua opera seconda, si è ispirata a un fatto di cronaca: la storia della Banda delle Avignonesi, anche soprannominate le Amazzoni. Nella provincia francese degli anni ottanta quattro donne disperate impugnarono le armi e rapinarono la banca del paese travestite da uomini. Non solo portarono a termine quel colpo, ma anche altre sei rapine.
Dalla Francia all’Italia: gli anni ottanta con i suoi abiti vintage (le Brave ragazze in azione sembrano i Duran Duran) e le sue canzoni stile Happy Days restano, ma la location della vicenda cambia. A fare da sfondo a questa storia è infatti Gaeta con la sua banca dell’agropontino.
Ne esce fuori una commedia in costume, un po’ poliziottesca, che di certo ha le sue ingenuità, ma che seduce grazie a una storia che butta giù il gender gap e all’interpretazione di queste donne, senza paura né legge, che in fondo erano solo delle brave ragazze.