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Boys di Davide Ferrario
Sono rock. Ancora insieme dagli anni Settanta, con qualche problema di prostata in più. Sono i Boys, ovvero un gruppo di quattro amici legati dalla musica e interpretati da Marco Paolini, Giovanni Storti, Giorgio Tirabassi e Neri Marcorè. In realtà non sono tutti maschi, come presuppone il nome della band, ma c'è anche una donna di nome Anita, una vocalist misteriosamente scomparsa, interpretata da Isabel Russinova.
Boys è il titolo di questo film di Davide Ferrario (Dopo mezzanotte e Tutti giù per terra), in uscita nelle sale l'1 luglio distribuito da Adler Entertainment, che ha aperto la 67.ma edizione del Taormina Film Festival.
Una commedia nostalgica e malinconica, ma per nulla passatista, al contrario attaccata all'oggi. La sua contemporaneità la si vede proprio nella musica. Anzi nelle musiche di Mauro Pagani, vere protagoniste del film.
Brani che il compositore aveva scritto nei primi anni della sua carriera e che erano rimasti chiusi dentro dei bauli. Riesumati e poi condivisi tanto da essere diventati l'asse portante della colonna sonora del film. Pezzi vitali e pieni di energia e soprattutto attualissimi. E, per rimanere ancora più al passo con i tempi, c'è anche un pizzico di trap grazie a JD, il personaggio interpretato da Luca De Stasio ("vero trapper di periferia al quale abbiamo chiesto di interpretare dei brani brutti perché quelli veri sono bellissimi", precisa Ferrario).
Al centro del film questi quattro uomini che alla soglia dei sessant'anni combattono tra controlli della vescica, diari minzionali e continui check up urologici. E sul fronte sentimentale non è che stiano messi tanto meglio: tra chi è divorziato, chi è tecnicamente single e chi invece è fidanzato, ma non se la sente di fare un figlio. Professionalmente poi hanno ripiegato verso altri lidi: c'è chi fa il notaio e chi il ristoratore.
Comunque, come nel recente Morrison, l'ultimo film di Federico Zampaglione, il frontman dei Tiromancino, anche qui il fil rouge è la musica. Qui è quella degli anni Settanta. E sarà anche vintage, ma ne subiamo tutto il suo fascino.