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blinded mullan
Talento ne ha davvero, la giovane inglese Eleanor Yule: appassionata di pittura (quella danese e di Whilelm Hammersøi, in particolare, ritrattista di figure femminili spesso racchiuse nella trappola delle mura domestiche), documentari, letteratura gotica e storia scozzese. Con Blinded, opera prima, ci conduce in una Scozia cattiva e opaca che non è attraversata dalla nebbia ma dalla follia e dalla violenza. Mike, un giovane danese forse in vacanza, forse in fuga, finisce a lavorare in una fattoria scura e opprimente ove regnano il silenzio e gli ordini di Francis, il padrone cieco, interpretato da un Peter Mullan più truce e introverso del solito, che ha sottomesso ai suoi desideri e alle sue cupe paure la moglie Rachel (Jodhi May) e la madre Bella (Phyllida Law). Ancora una volta la presenza dell'elemento estraneo genera risvegli sensuali, gelosie isteriche, tragedie sopite, vendette alle porte. Dentro la casa regna sempre più la paura, fuori serpeggia la morte richiamata dai molti demoni che abitano nell'animo di tutti e quattro i protagonisti. Cuore, anche metaforico, del malessere è una buca fangosa e putrida nella quale tutto ciò che è vecchio e decrepito, cose e persone, finisce per essere assorbito e fagocitato. Un film catartico, per la regista, che vuole trasmettere sensazioni ben precise: l'energia maligna di alcuni esseri capaci di distruggere il bello della vita familiare e le pulsioni buone di molti cuori. Ed anche una denuncia sociale che rispecchia il vero della Scozia: molte fattorie, colpa dell'urbanizzazione e della società, sono in decadenza, le enormi magioni ormai desolate e le poche, solitarie persone che le abitano si trovano purtroppo sulla soglia di una povertà cronica ed in un'incattivita quotidianità, come quella di Francis. Girato in sole quattro settimane, Blinded indulge con poca parsimonia nel raccontare staticamente il mistero e i suoi debiti artistici e termina con un finale improprio. Ma non c'è dubbio che il sapore acre e rancido della sala da pranzo di Francis e la melma che la circonda riescono a sporcare, volutamente, le immagini consuete di una Scozia da cartolina.