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Un piccolo, geniale inventore, Hiro Hamada, e la sua creatura, il robot-infermiere Baymax. Sono la non così strana coppia di Big Hero 6, nuova animazione della Disney, tratta da un misconosciuto fumetto Marvel. Non c'è la roboante, libertaria libertà della Pixar prima maniera, ma nemmeno la stracca stanchezza degli ultimi parti alla Casa di Topolino: una aurea mediocritas, forse, di sicuro una crasi tra quel prima glorioso e l'altro ieri asfittico, e l'ibridazione è subito rivelata, a partire dall'ambientazione a San Fransokyo, fusione di Tokyo e San Francisco. Comunque, Baymax impera con dolcezza, morbido come un omino Michelin, protettivo come quel robot che chiameremmo amico, e infatti... Qualcuno muore, lui dà l'esempio, ed esorta alla creatività: piccoli inventori crescono, piccoli robottini impazzano, e non sempre per il bene. Gli adulti gradiranno abbastanza, gli adolescenti soprattutto, i bimbi rimarranno interdetti a più riprese, ma poco importa: lo stato dell'arte della Disney Pixar è questo. Prendere o lasciare: dono o pacco?