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Non ti devi fidare dei tossici perché dicono sempre bugie. A suo modo è onesto il diciannovenne Ben (Lucas Hedges) nel confessare alla madre (Julia Roberts) questa triste verità. Ed è anche onesto il film che lo vede protagonista (già in concorso nella sezione Alice nella Città della Festa del Cinema di Roma), diretto dall'americano Peter Hedges.
Si parla di un ritorno perché, come da titolo, Ben is Back nella sua casa di famiglia. Ma si racconta soprattutto la storia di un rapporto tra una madre e un figlio.
Ben è un ragazzo tossicodipendente sulla via della riabilitazione. Per la precisione sono settantasette giorni che non fa uso di eroina, ha da poco ricominciato ad andare in bagno e la mattina ogni tanto ha un'erezione, come racconta davanti al gruppo di ascolto.
Ma la madre non si fida. Non lo molla un minuto. Gli sta addosso e controlla personalmente ogni sua mossa. E' un equilibrio fragile quello di Ben e anche il loro. L'apparente armonia familiare è infatti destinata presto a infrangersi per colpa di un passato che ritorna perché qualcuno vuole ancora saldare dei vecchi debiti in sospeso. Di fatto una sera il loro amato cane scompare e Ben e la madre cercheranno in ogni modo di ritrovarlo. Ma anche di ritrovarsi.
Gli occhi della Roberts, strepitosa nel ruolo di questa madre che combatte con tutta se stessa per salvare il proprio figlio, parlano.
Il suo sguardo ci tiene sempre sul filo del rasoio. E ci dimostra costantemente cosa significhi amare incondizionatamente il proprio figlio. Ma anche Lucas Hedges, figlio del regista Peter, non è da meno nell'interpretare questo giovane combattuto, in perenne lotta con se stesso e che vive una continua battaglia tra passato e futuro.
Questo film ci racconta, come Beautiful Boy, altra pellicola sempre presentata alla scorsa Festa del Cinema di Roma, cosa significhi per un genitore avere a che fare con un figlio tossicodipendente.
Lì al centro c'è un padre, qui invece c'è una madre. Due caratteri diversi e due differenti modi di affrontare il problema, ma la stessa sofferenza. Qui raccontata con stile asciutto e senza patetismi e con un finale a sorpresa. Da vedere, in primis per l'interpretazione della Roberts.