PHOTO
Anne Hathaway in
Becoming Jane
Orgoglio e pregiudizio, il prequel. In estrema sintesi, è questo il sottotitolo di Becoming Jane, che si configura letteralmente quale romanzo di formazione. Durante e dopo, ovvero il "coming to age" di Jane Austen e il suo successivo fissarsi su carta nel celebre romanzo. Buon film, questo diretto da Julian Jarrold (Kinky Boots), da vedersi in coppia con il gemello Pride and Prejudice del 2005, regia di Joe Wright starring Keira Knightley. I punti di tangenza, anzi di effettiva congruenza, sono molteplici: la Lizzie della Knightley rivive qui negli occhioni e nella maturità di Jane/Anne Hathaway, in un incontro-scontro a distanza che vede primeggiare ai punti l'attrice americana. Oltre a forma (regia Bristh style da trasposizione), costumi e setting socio-ambientale, un'altra liaison indiretta riguarda James McAvoy, al fianco di Keira in Espiazione, qui contrastato oggetto del desiderio di Jane, nei panni di un avvocato in erba irlandese, il dandy povero in canna Tom Lefroy. Sono i suoi pregi e gli altrettanti difetti che daranno vita cartacea a Mr. Darcy, nel frattempo troviamo Jane nell'Hampshire rurale dell'Inghilterra meridionale, figlia del reverendo Austen (James Cromwell). Tra una mattiniera esecuzione al pianoforte e impeti letterari a stento governabili, Jane non è sicuramente il prototipo della figlia di un reverendo di fine XVIII secolo, tanto da rifiutare la corte dell'atono e facoltoso Mr. Wisley (Laurence Fox): "I suoi soldi non mi compreranno".
Per la recensione completa leggi il numero di ottobre della Rivista del Cinematografo