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Una scena del film
Lago Toya di Hokkaido, vertice dei G8 per decidere delle risoluzioni climatiche da adottare per il pianeta. Proprio durante il summit, il mostro Guilala (gigantesco "gallinaceo" ideato da Kazui Nihonmatsu nel lontano 1967 per The X from Outer Space) si rigenera in seguito al crescente surriscaldamento della Terra ed attacca Sapporo. Anziché mettersi in salvo, i rappresentanti dei paesi più potenti del mondo iniziano una vera e propria competizione per stabilire la strategia più appropriata al fine di annientare la mostruosa creatura. Ma sarà tutto inutile, per salvare il mondo dovrà intervenire Tage-Mashi, divinità che può essere invocata solamente da uomini e donne capaci di rispettare la natura del pianeta.
Fedele ai crismi dei peggiori "monster movie" nipponici di serie Z degli anni '50 e '60, Monster X Strikes Back: Attack the G8 Summit! di Minoru Kawasaki (già artefice nel 2004 dell'indimenticabile The Calamari Wrestler, storia di un lottatore professionista colpito da un male incurabile che lo trasforma in una specie di calamaro...) diverte per le ridicole caratterizzazioni dei vari capi di stato (il presidente USA si chiama Burger, "Solkozy" si porta a letto la traduttrice giapponese, il primo ministro italiano è un "pappone" che porta in alto lo spirito del Romano Impero, e via dicendo...) e per i volutamente inesistenti effetti speciali nelle sequenze con i due mostri, ma si regge su un'idea che un cortometraggio di nemmeno 20' avrebbe raccontato due volte. Poco importa, alla fine: l'operazione è genuina e proprio per questo perdonabile, senza contare che la divinità Tage-Mashi ha la voce e la tipica espressione di Takeshi "Beat" Kitano.