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Un gruppo di adolescenti incontra un alieno. Riassunta all'osso sembra la trama di E.T. invece è quella di Attack the Block-Invasione aliena di Joe Cornish, sceneggiatore per Spielberg di Tintin al suo esordio nella regia. E l'azione non si svolge nella tranquilla provincia americana dove un extraterrestre può rivelarsi amico, ma in un quartiere dormitorio di una Londra che ha smarrito il senso della solidarietà sociale e divaricato a dismisura la differenza tra le classi. Anche i protagonisti non sono angioletti e quando incappano in un alieno è pure lui pericoloso. Ancora di più lo sono i fratelli venuti a cercarlo, scimmioni neri indistinguibili nella notte se non per le doppie file di denti, fosforescenti come un tempo il cuore di E.T. Barricati per gran parte del tempo in un palazzone pieno di corridoi, ascensori e appartamenti dalle insicure vetrate, i giovani eroi sono chiamati a fronteggiare il nemico secondo il vecchio schema dentro i buoni e fuori i cattivi, in una versione rap e crudele di Distretto 13: le brigate della morte.
Carpenter, Spielberg…che si tratti di un cinema che ama le citazioni? Sì, Cornish eccelle nel mischiare riferimenti e generi senza tuttavia essere un banale imitatore. Il gusto per l'horror, l'amore per la fantascienza, la forte coscienza sociale, il piacere per lo humour hanno sicuramente dei padri oltre che nei già citati Spielberg e Carpenter in Walter Hill, Joe Dante, Spike Lee, tuttavia il risultato è assolutamente personale. La cinefilia è solo il punto di partenza, il motore è il talento di Cornish che alla prima occasione serve un intelligente divertissement frutto di incastri perfetti: sceneggiatura brillante, musiche potenti, montaggio frenetico, regia mai scontata, il tema della paura del diverso all'origine delle tensioni sociali, la possibilità di riscatto degli emarginati, l'inadeguatezza del mondo adulto di fronte a una vera minaccia. Attack the block è insomma un'opera matura scoppiettante come un pop corn, in breve divenuta giustamente un cult.