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Attacco al potere
Dopo non essere riuscito a salvare la First Lady in un incidente automobilistico, l'agente dei Servizi Segreti Mike Banning (Gerald Butler, anche produttore) ha dovuto lasciare. Suo malgrado, e ora rosica dietro una scrivania al Tesoro. Ma non è detta l'ultima parola: complice attacco terroristico in grande stile, rientra in servizio – davvero segreto – in prima persona indomita, perché la Casa Bianca è stata presa. Da chi? Terroristi coreani (sud o nord lasciamo a voi…), che prendono in ostaggio Mr. President (Aaron Eckhart) e altri big dell'Amministrazione (diremmo democratica). Non bastasse, lo psico-leader dagli occhi a mandorla – fidatevi, nel film ci son ben altri stereotipi – punta all'ecatombe nucleare su suolo Usa, e il buon Mike deve scongiurare…
Diretto da Antoine “Maniere forti” Fuqua, è Attacco al potere – Olympus Has Fallen, che torna esplicitamente al filone iperproteico dell'action thriller anni '80 e batte sul tempo il gemello White House Down di Roland Emmerich, che arriverà a giugno.
C'è da chiedersi, perché il cinema stelle & strisce ha così tanta voglia di far saltare in aria la Casa Bianca? Butler mette il freno a mano: “I film parlano dell'oggi, quando nemmeno le grande istituzioni come la Casa Bianca sono più sicure. E poi si fanno due film anche su Cenerentola, gli alieni…”. Dire piuttosto che la White House è stato l'unico obiettivo risparmiato dall'11 settembre e quindi ancora disponibile per la finzione non sarebbe più sincero? Non solo, anche meritorio: Olympus Has Fallen e sodali dimostrano (facile) preveggenza sulle minacce made in Korea e non abbassano la guardia sul terrorismo. Insomma, Boston era qui e ora, maratona, scala e matrice a parte.
Dialoghi spesso vergati al buio (si ride), psicologia tagliata con l'accetta, inverosimiglianze e incongruenze in campo, ma l'adrenalina scorre, gli effetti speciali sono pirotecnici e la sveglia alla Nazione suona fragorosa: i cattivi cadono, almeno al cinema.