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Animali fantastici - I crimini di Grindelwald
Dopo lo stupore ecco che iniziano a disvelarsi le prime rivelazioni. Il cammino per arrivarci è nebuloso e tortuoso, l’intreccio – tra archivi svuotati, cimiteri notturni e alberi genealogici intricati – è temibile, la minaccia si fa sempre più incombente ma la magia (buona o cattiva che sia) governa sempre su tutto.
Una volta scoperto dove e come trovare gli Animali fantastici, questo secondo capitolo della pentalogia antecedente la storia di Harry Potter ci mette a tu per tu con quello che possiamo considerare l’antenato di Voldemort: è ovviamente il villain che dà il titolo al film, Grindelwald (fugacemente conosciuto al termine del precedente episodio), il centro nevralgico del nuovo capitolo diretto ancora una volta da David Yates.
Riuscito a fuggire dal controllo degli Auror (i maghi-poliziotto) il mago oscuro si rifugia a Parigi. E qui inizia il reclutamento dei seguaci, chiamati a schierarsi per quella che sarà l’imminente battaglia tra maghi e no-mag (babbani).
Newt Scamander (Eddie Redmayne) – anche sollecitato da Albus Silente (Jude Law): “Io non posso farlo”, solo poi capiremo perché… – sembra dapprima disinteressarsi della questione, ma finirà ovviamente per ritrovarsi invischiato in tutta la vicenda, spinto a Parigi per questioni che definire “amorose” è forse troppo, ma neanche così sbagliato.
Pedina fondamentale dello scacchiere è il fuggitivo Obscurial Credence (Ezra Miller): in cerca delle sue origini, è la figura chiave che attirerà tutti gli altri all'ombra della Torre Eiffel.