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Almost Dead
La dottoressa Hope Walsh, sopravvissuta a un terribile incidente d’auto, si ritrova in un luogo sconosciuto e desolato. Il genere umano è stato colpito da una dilagante epidemia infettiva che ha trasformato quasi tutti in zombie. In preda ad amnesia, Hope avrà solo sei ore di tempo per trovare l’antidoto capace di fermare il virus, entrato nel suo corpo attraverso il morso di uno zombie.
Giorgio Bruno dirige uno zombie movie claustrofobico, che si muove tra l’abitacolo di un’auto e la campagna circostante. Ma lo zombie movie è un sottogenere minimalista, si sa. La pellicola con protagonista Aylin Prandi, che con la sua prova attoriale consente al film di sostenere l’intero minutaggio, sembra volutamente richiamare al suo interno tutti gli stereotipi del genere: un virus sconosciuto, l’Apocalisse zombie, i luoghi deserti e isolati, un piccolo gruppo di sopravvissuti spietati ed egoisti che faranno a gara con la morte…
Eppure, Almost Dead, pur non spostando l’asticella di una virgola in materia di originalità si rivela un film d’impatto e godibile, forte di un retroscena a tratti sì scontato, ma che incastona perfettamente all’interno di un low budget una verità assoluta: la spietata realtà classista che caratterizza la società contemporanea. Gli unici infatti a potersi procurare l’antidoto, in uno scenario post-apocalittico, sono i benestanti, i politici e gli appartenenti alle classi privilegiate; il resto della popolazione, illusa con la somministrazione di un inutile antidoto, è destinata a morire. Bruno si avvale di pochi mezzi: un’auto, un cellulare, una protagonista (coadiuvata da poche comparse) e un tema ultimamente fortemente sfruttato in campo cinematografico. Il regista dirige però un lavoro davvero impeccabile, che pur non eccedendo nel ricorso a clamorosi effetti speciali, si presenta professionale e curato nei dettagli. Le musiche si adattano bene al girato, creando un’atmosfera densa di suspense, tensione e adrenalina. Un film che non aggiunge, ma neppure sottrae nulla al genere, evocando l’ormai imprescindibile serie TV di riferimento (The Walking Dead), ma anche Romero, Fulci e quel filone estremo proveniente dal caldo Sudamerica. Vedere per credere…