Nono lungometraggio di Alessio Maria Federici, disponibile su Netflix e già tra i più visti sulla piattaforma, 4 metà racconta la storia di quattro single che si incontrano a una cena organizzata da una coppia di amici.

La domanda è: esiste veramente l’anima gemella? Ma soprattutto, gli opposti si attraggono o chi si somiglia si piglia?

Tratto dall’omonimo romanzo di Martino Coli, che ne è anche sceneggiatore, edito da Sperling&Kupfer, il film si propone di rispondere a questo dilemma mostrandoci quattro personaggi, interpretati da Matilde Gioli, Matteo Martari, Giuseppe Maggio e Ilenia Pastorelli, che si fidanzano prima seguendo la regola del chi si somiglia si piglia (Gioli-Maggio/Pastorelli-Martari) e poi facendo l’opposto. Quattro storie che, sullo sfondo di Roma, si intrecciano contemporaneamente, sovrapponendosi l’un l’altra, davanti allo spettatore.

Se Lasciarsi un giorno a Roma di Edoardo Leo (attualmente su Sky Cinema e Now) indaga tra le pieghe della difficoltà di separarsi di quattro personaggi, al contrario, ma sulla stessa linea, 4 metà indaga sulle tante possibilità di incontro e sulla nascita di un amore.

Con leggerezza, ma al tempo stesso facendo riflettere, Alessio Maria Federici, già abituato ad esplorare le relazioni di coppia ufficiali o meno che siano, come quella di Terapia di coppia per amanti (2017), ma anche a raccontarci gli amori fuori tempo come quello di Generazione 56K (la serie creata da Francesco Ebbasta e realizzata in collaborazione con il gruppo comico The Jackal, altro successo italiano e internazionale Netflix, di cui lo scorso anno ha firmato le ultime quattro puntate) ci regala questa volta una gradevole commedia un po’ alla Sliding Doors.