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17 Again
Trentasettenne frustrato sul lavoro e sull'orlo del divorzio ringiovanisce per magia di vent'anni. Deciso a tornare a scuola per diventare il campione di basket che un tempo rinunciò ad essere, Mike O'Donnell (Zac Efron) si troverà invece a dare una mano ai figli, alle prese con le difficoltà tipiche dell'adolescenza, e a cercare di riconquistare la moglie (Leslie Mann) prima che sia troppo tardi. Il classico interrogativo "E se invece quella volta avessi...?" , una cornucopia che non smette di sfornare sceneggiature ad Hollywood - giusto il prossimo 12 giugno esce Ghosts of girlfriends past -, in 17 Again viene declinato all'indicativo presente. Il protagonista non sogna di vivere il proprio futuro in "fast forward" come in Cambia la tua vita con un click (Frank Coraci, 2006), o un "oggi" alternativo come in The family Man (Brett Ratner, 2000); si ritrova sì più giovane, ma l'hic et nunc non cambiano. Né il corpo in cui capita è quello di qualcun altro, come in Quel pazzo venerdì (Mark Waters, 2003). Tuttavia, un pò come accadeva in quella storia, il risultato è di vedere la vita propria e quella altrui da una prospettiva altrimenti inaccessibile. Zac Efron, svezzato a cucchiaiate di musical e Disney Channel (High school musical, Hairspray), non se la cava malaccio, con quel viso (quasi) da bravo ragazzo regala smalto a una manciata di scene apprezzabili. Ma se il film può vantare un certo appeal comico è per il "folletto" superfreak (Ned Gold) interpretato da Thomas Lennon (Herbie. Il supermaggiolino), che usa i fumetti come un'enciclopedia, parla fluentemente in elfico e quando stringe troppo a lungo la mano alla preside, celia: "Le nostre mani hanno appena fatto un bambino". Il che non basta certo a fare di 17 Again una pietra miliare del sottogenere cui appartiene (in Cambia la tua vita con un click riecheggiava almeno la potente parabola del Canto di Natale di Charles Dickens), ma offre un'ancora di salvataggio a quei genitori che verranno trascinati in sala dai figli preadolescenti.