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11 Minutes
L'ora X scatta alle 17.00. Negli 11 Minutes che seguono accadrà l'impensabile. Jerzy Skolimowski torna in Concorso a Venezia cinque anni dopo Essential Killing (Premio Speciale della Giuria e Coppa Volpi al protagonista, Vincent Gallo). All'epoca, il regista polacco, si concentrò sulla fuga di un uomo solo, alle prese con le insidie della natura (e non solo): stavolta Skolimowski ci porta a Varsavia, presentandoci sbrigativamente una serie di personaggi che, a loro insaputa, finiranno per "scontrarsi" drasticamente: un marito geloso, la sua novella sposa con ambizioni d'attrice, un regista deciso a provinarla da più punti di vista (...), un corriere-spacciatore-cocainomane, un venditore ambulante di hot dog, un gruppo di suore affamate, un gruppo di operatori del pronto soccorso, un operaio e la sua donna, un ragazzino costretto a fare qualcosa più grande di lui, un pittore avanti con gli anni: dalle 17.00 alle 17.11 le loro vite cambieranno per sempre.
Un'altra scena del filmGioiello di suspense e montaggio, il film del regista settantasettenne si muove lungo sentieri battuti altre volte, è vero, ma dimostra come il "già visto" possa mutare in strumento con cui (ri)utilizzare il cinema per ragionare nuovamente sulle infinite possibilità dello sguardo. E sulle terribili geometrie del caso, capace di far letteralmente esplodere il caos in una manciata di secondi. Ma è quella straordinaria scelta finale - quel mosaico di monitor che un progressivo zoom out trasformerà in un indistinto "effetto neve", con quel pixel morto a contrappuntare in alto a destra un punto cieco di una visione complessiva comunque impossibile - a portare verso i lidi del capolavoro 11 Minutes. Ad allontanarlo dal mero esercizio di stile, allargandone lo spettro d'azione: non solo calibratissimo action-thriller, insomma, ma riflessione più ampia sul senso della visione, sulla fragilità di qualsiasi velleità programmatica. In fondo, ci dice Skolimowski, basta davvero uno stupidissimo imprevisto a farci scivolare, a farci inghiottire da una densa nuvola di fumo. Applausi.