Campo di maggio

ITALIA 1935
E' l'adattamento cinematografico del lavoro teatrale di Forzano dallo stesso titolo. La storia dei "cento giorni" vista con occhio politico moderno, nel dissidio tra la Camera e il Potere Assoluto, con chiara deduzione di quanto ha danneggiato la Francia, e il vociferare dei parlamentari che soffocò, in quell'ora solenne, la volontà indomita di azione dell'Imperatore.
SCHEDA FILM

Regia: Giovacchino Forzano

Attori: Ernesto Marini - Luigi XVIII, Pino Locchi - Il re di Roma, Carlo Duse, Athos Rogerio Natali, Giovanni Cimara, Lina Coppee, Dino Di Luca, Camillo De Rossi, Bruno Torrisi (II), Corrado Caparuccia, Corrado Racca - Napoleone Bonaparte, Celio Bucchi, Ciro Bortolotti, Gaetano Verna, Marcello Giorda - Cambronne, Giorgio Capecchi, Augusto Marcacci - Talleyrand, Lamberto Picasso - Metternich, Rose Stradner - Maria Luis, Enzo Biliotti - Fouche', Emilia Varini - Letizia Bonaparte, Paola Barbara - Governante, Carlo Lamari, Virgilio Tomassini, Gino Soldarelli, Ezio Rossi, Armando Rossi, Dino Raffaelli, Aldo Pini, Gemma Bolognesi, Alfredo Menichelli, Leo Chistri, Irina Lucacevich, Liana Ferri, Luigi Erminio D'Olivo, Ugo Soldarelli - Col. Malet, Vinicio Sofia - Un deputato

Soggetto: Giovacchino Forzano - testo teatrale

Sceneggiatura: Giovacchino Forzano

Fotografia: Augusto Tiezzi, Mario Albertelli, Alexander von Lagorio

Musiche: Giuseppe Becce

Montaggio: Mario Bonotti - collaborazione

Scenografia: Antonio Valente, Ezio Polloni

Durata: 100

Colore: B/N

Genere: BIOGRAFICO STORICO

Tratto da: testo teatrale "I cento giorni" di Giovacchino Forzano

Produzione: CONSORZIO VIS - ENIC TIRRENIA

Distribuzione: ENIC

NOTE
- IL FILM EBBE ANCHE UNA VERSIONE TEDESCA: "HUNDERT TAGE" CON LA REGIA DI FRANZ WENZLER E CON WERNER KROUS E GUSTAV GRUNDGENS COME PROTAGONISTI.

- RESTAURATO DALLA CINETECA DI BOLOGNA.

- DISPONBILE ONLINE, PER GENTILE CONCESSIONE DI RIPLEY'S FILM, SULLA PIATTAFORMA DELLA CINETECA DI BOLOGNA, IL CINEMA RITROVATO FUORI SALA.
CRITICA
"(...) lo spettacolo non ha mutato carattere e la recitazione degli attori è ancora quella che udimmo in teatro, sonora, rimbombante, di facile effetto (...) Il teatro è sintesi; ma il cinema è sintesi della sintesi. Ora qui abbonda il superfluo a danno del necessario e invano si aspettano di quei particolari, di quegli scorci che illuminano spiritualmente i fatti più delle parole e di una elementare coreografia (...)".
(E. Roma, "Cinema Illustrazione", n. 12, 20 marzo 1935)