Marco ritorna in Italia dopo otto anni di prigionia, durante i quali non ha mai potuto comunicare con la famiglia: in un campo di profughi incontra la moglie Giovanna e il figlioletto Bruno. Da Giovanna apprende ch'essa, credendolo morto, s'è unita legalmente ad un altro: Bruno non lo riconosce. I due sposi si rimettono al suo giudizio, alla sua decisione; ma Marco, disperato, rinuncia a far valere i suoi diritti e decide d'uccidersi. Lo salva l'intervento di Elisa, che vive col vecchio padre in uno stabilimento balneare. Marco si reca in città, dove viene ospitato da Nicola, un compagno di prigionia, e dalla sua amante. I due amici vorrebbero emigrare: per procurarsi il denaro necessario commettono delle rapine. Un colpo mal riuscito obbliga Marco a cercar rifugio presso Elisa, della quale diviene l'amante. Dopo qualche tempo riappare Nicola, sempre in cerca di denaro per l'espatrio. Elisa, pronta a seguire dovunque l'amato Marco, tenta d'appropriarsi dei risparmi del vecchio padre; ma questi glielo impedisce, sopraggiungendo improvvisamente. Mentre Marco lotta col vecchio, questi viene ucciso subdolamente da Nicola, che ruba i denari e s'allontana. Per un fatale equivoco Marco si crede l'assassino del vecchio e s'uccide. Troppo tardi verrà accertata la sua innocenza.
SCHEDA FILM
Regia: Pier Luigi Faraldo
Attori: Fosca Freda, Doris Duranti - Giovanna, Franca Marzi - Amante Di Nicola, Benedetta Rutili - Elisa, Raf Pindi, Mirella Olmi, Paolo Dola, Marcello Mastroianni - Marco, Dante Maggio - Nicola
Soggetto: Ermanno Randi
Sceneggiatura: Leo Bomba, Sergio Pugliese, Giuseppe Mangione
Fotografia: Alvaro Mancori
Scenografia: Giorgio Ansoldi
Genere: DRAMMATICO
Produzione: EUGENIO FONTANA
Distribuzione: FONTANA TITANUS
CRITICA
"Si tratta di un dramma a forti tinte, realizzato in modo men che mediocre". (Anonimo, "Segnalazioni Cinematografiche", Vol. XXXII del 1952).