Durante le grandi manovre uno squadrone di lancieri si accampa in un paese e il generale, con il suo stato maggiore, viene ospitato nella villa di alcuni signori del luogo. La figlia dei padroni di casa, una sua cugina e l'istitutrice si interessano alle possibilità matrimoniali rappresentate dalla presenza degli ufficiali in casa. E nella villa si svolgono, pertanto, manovre e battaglie non meno movimentate di quelle che i soldati svolgono in campagna. Alla fine ben tre matrimoni chiudono la vicenda.
SCHEDA FILM
Regia: Gennaro Righelli
Attori: Antonio Gandusio - Tibiday, Jole Voleri - Mary, Jone Morino - Matilde, Clara Calamai - Agnesel l'istitutrice, Vera Bergman - Elisa, Antonio Centa - Sottotenente Zilihay, Renato Cialente - Tenente Folganay, Mario Pisu - Il tenente medico Skafos, Stefano Sibaldi - Tibor, ufficiale addetto agli alloggi, Ernesto Almirante - Enchelly, Franca Volpini - La cameriera, Valentino Bruchi - Francesco, Mario Colombassi, Jolanda D'Andrea, Aldo Fiorelli, Mario Lodolini, Maria Pia Vivaldi
Soggetto: Gustav von Moser - commedia, Franz von Schönthan - commedia, Luigi Zampa - adattamento
Sceneggiatura: Luigi Zampa, Ettore Giannini
Fotografia: Renato Del Frate
Musiche: Salvatore Allegra
Montaggio: Gennaro Righelli - non accreditato
Scenografia: Fulvio Jacchia - non accreditato
Arredamento: Erminio Loy
Costumi: Gino Sensani
Durata: 82
Colore: B/N
Genere: COMMEDIA
Tratto da: commedia "Guerra in tempo di pace" di Gustav von Moser e Franz von Schönthan
Produzione: ICI
Distribuzione: ICI
NOTE
- IL FILM E' STATO GIRATO NEGLI STABILIMENTI DI CINECITTA'.
CRITICA
"[...] Da codesta commedia tipicamente ottocentesca, Righelli ha tratto un filmetto grazioso e piacevolmente ingenuo, che scorre via come l'acqua e non lascia tracce, ma che il pubblico ha mostrato di gradire, forse perché quel mondo ormai lontano e inverosimile, con i suoi garbati costumi e la candida spensierataggine, muove non tanto il nostro rimpianto quanto il nostro stupore; forse perché gli interpreti, tutti simpatici e diligenti, piacciono per quel loro simparivo modo di stare in mezzo alla vicenda, con garbo e caricaturale insieme ed elegante manierismo". (Adolfo Franci, "Illustrazione Italiana", 1, 5 gennaio 1941).