Durante un furioso temporale il marchese Luca Maria Sbrisson si vede sparire sotto gli occhi la moglie Luisa.
Da quel momento Luca continua a asserire di vederla: le parla, la ascolta, gioca persino con lei a tennis. Un giorno arriva nella sua villa l'organista Agostino Nebiolo, che si guadagna da vivere suonando a matrimoni e funerali. Il musicista si presta alla finzione e, quando un disonesto speculatore edilizio vorrebbe far interdire il marchese per togliergli la villa, interviene trovando una Luisa in carne e ossa: Nadia. Luca si adatta alla sua nuova moglie fin quando questa non diventa troppo invadente e la tranquillità dei due amici è minacciata. A quel punto non resta che far sparire anche questa nuova Luisa...
SCHEDA FILM
Regia: Flavio Mogherini
Attori: Marcello Mastroianni - Marchese Lucia Maria Sbrizon, Claudia Mori - Nadia/Luisa, marchesa di Libo di List, Lino Toffolo - Agostino Nebiolo, Adriano Celentano - "Sprint Boss", Silvano Bernabei - Vincenzo, Flora Carabella - Zia Alvisa, Anna Miserocchi - Helga, Olga Bisera - La barista, Alvaro Mancori - Nano, Andrea Aureli - L'onorevole, Niki Gentile, Rebecca Reder
Soggetto: Flavio Mogherini, Maurizio Costanzo
Sceneggiatura: Maurizio Costanzo - trattamento, Flavio Mogherini - anche trattamento, Gianfranco Clerici, Amedeo Pagani, Barbara Alberti
Fotografia: Carlo Carlini, Giorgio Tonti - operatore, Massimo Carlini - operatore
Musiche: Detto Mariano
Montaggio: Adriano Tagliavia
Scenografia: Daniele Mogherini
Arredamento: Eugenio Liverani
Costumi: Mario Ambrosino
Durata: 110
Colore: C
Genere: GROTTESCO
Specifiche tecniche: PANORAMICA EASTMANCOLOR
Tratto da: liberamente tratto dalla commedia un coperto in più di Maurizio Costanzo
Produzione: P.A.C. (PRODUZIONE ATLAS CINEMATOGRAFICA)
Distribuzione: PAC (1976) - MASTERVIDEO
NOTE
- GLI ESTERNI SONO GIRATI A VENEZIA. GLI INTERNI NEL TEATRO OLIMPICO DI VICENZA.
CRITICA
"(...) Concertando con garbo l'opera degli attori e dei vari collaboratori, Flavio Mogherini ha composto un film gracile ma gentile, futile ma elegante, che intrattiene piacevolmente la platea. E che la esorta anche all'amore del bello, sciorinando come fa sotto il suo sguardo alcuni dei più mirabili esempi dell'architettura veneta (...) quasi un invito al viaggio." (Dario Zanelli, 'Il Resto del Carlino', 12 marzo 1976).
"Il film è curato nell'impaginazione ma progressivamente scadente nel contenuto, con battute di dubbio gusto e pretenziosi ammiccamenti a Fellini." (Paolo Mereghetti - "Dizionario dei film").