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Un suicidio assistito dall'indifferenza e dal cinismo, ovvero dalla spoliazione di sé da parte di amici e contigui. E’ InterNos – Le courtmétrage, diretto da Roberto Pantano e scritto e prodotto a quattro mani con Annamaria Zevola.
Il protagonista è Luca Lionello, al solito coraggioso nella scelta dei ruoli e poi catalizzatore di senso sullo schermo, che interpreta Lucio, un insegnante di italiano residente in Francia. L’uomo soffre il tragico destino riservatogli dalla sceneggiatura scritta con alcuni amici: giunto a Roma per le riprese del film, si vota a un gesto estremo, che stigmatizza il decadimento della vita oggi, la friabilità dei sentimenti, l’ipocrisia dei rapporti…
Sotteso da atmosfere care al Denys Arcand de Le invasioni barbariche (2003), dichiaratamente inteso quale incubatore di un futuro lungometraggio, che speriamo di vedere presto realizzato, InterNos usa il filtro del grottesco e le focali corte del surreale per sovvertire la società qui e ora, addossando all’ottimo Lionello onore e onere di una scelta per la morte che è decisione per la vita.
Nel cast anche Maurizio D’Agostino, Antonio Lanni, Antonella Bavaro, Anna Testa e Alessandro Rossetti, ambiziosamente inteso e ben girato, il cortometraggio dovrebbe però respirare di più, abbinare alla forza centripeta, ovvero quella calamita di disperazione e risolutezza che è il Lucio di Lionello, una tensione centrifuga, affinché lo spettatore oltre a intendere questo caso limite, paradigmatico e freddo insieme, possa se non identificarsi comunque immedesimarsi.
Detto InterNos, la trasformazione in lungo non potrà che giovare.