PHOTO
Sing Street
Ecco i film che la redazione di Cinematografo ha selezionato tra quelli programmati in chiaro per martedì 28 luglio.
REBECCA, LA PRIMA MOGLIE - La 7, ore 14:15
La Rebecca di Daphne du Maurier è il fantasma dell’amore passato che si è trasformato nello spettro dell’ossessione senza via di scampo (come d’altronde ogni ossessione sa prepotentemente essere), talmente potente da non voler conferire al personaggio di Joan Fontaine un nome, un’identità. Lei è solo la seconda moglie, colei che deve convivere con l’idea del passato in ogni angolo nella casa, con il fardello incarnato dalla signora Danvers (una mostruosa Judith Anderson), espressione della follia pura e, rieccola, dell’ossessione. Film sull’ossessione del passato che impedisce un presente in previsione del futuro, fuori dal tempo (c’è una fotografia straordinaria per modernità, lucidità e nitidezza ad opera di George Barnes, peraltro premiata con l’Oscar) perché quasi favola nera, con personaggi-archetipo sviluppati con originalità e rinnovamento, attraversata dall’inquietudine della perversione latente e dalla paura del provvisorio minaccioso. (Lorenzo Ciofani)
LA FRUSTATA - Iris (canale 22), ore 21:00
Piccolo western diretto da John Sturges, forse un mezzo passo indietro a Giorno maledetto (che è quasi un capolavoro), senza ricchi mezzi – anzi, con una messinscena essenziale e per nulla enfatica. Un racconto inconsueto e raro sulla ricerca delle origini attraverso l’affermazione della propria dimensione umana, camuffato da una caccia all’oro che è ovviamente il MacGuffin della situazione. Un po’ (cow)road-movie (variante del genere, che valica i confini dei sentieri selvaggi) e un po’ parabola sentimentale sull’amore lento ed inaspettato e sul legame edipico, è una resa dei conti del passato col presente e viceversa, non gravoso di atmosfere pedanti né tantomeno pesanti. Rapido come una sparatoria malandrina nelle valli del tempo, è un film agile ironico ed intellettuale al tempo stesso, che si affida ad un Richard Widmark davvero in forma. (Lorenzo Ciofani)
SING STREET - Rai 5 (canale 23), ore 21:15
"Dublino, anni Ottanta. Cosmo è un adolescente che deve fare i conti con una complessa situazione familiare e con un difficile ambiente scolastico, dove è perennemente vittima di bullismo. Grazie alla musica, la sua grande passione, ritroverà speranza e fiducia in se stesso. John Carney, regista dublinese classe 1972, si era fatto conoscere dieci anni fa con Once, film romantico-musicale con protagonisti due membri dei The Frames, diventato presto un piccolo cult. Lo stesso percorso potrebbe farlo anche Sing Street, pellicola in cui la musica è nuovamente grande protagonista. Girato col giusto garbo e capace di far sorridere, è un film toccante e coinvolgente, abile nel trattare con la giusta delicatezza un’epoca di grandi cambiamenti e il percorso di formazione compiuto dal giovane protagonista, deciso a formare una band per conquistare la ragazza di cui è innamorato." (Andrea Chimento)
GIU' AL NORD - Rete 4, ore 21:25
"Campione di incassi di tutti i tempi in Francia con 140 milioni di euro - a fronte di 11 milioni di budget - e oltre 21 milioni di spettatori, Giù al Nord (Bienvenue chez les Ch'tis) è ideato, scritto, diretto e interpretato da Dany Boon, comico poliedrico (teatro, tv, cinema) famosissimo in patria, e quasi sconosciuto da noi – a parte il duetto con Daniel Auteuil per Il mio migliore amico di Patrice Leconte. Caso al botteghino e ancor più fenomeno sociale, Giù al Nord mette alla berlina i pregiudizi dei francesi del sud verso quelli del nord attraverso le avventure di Philippe Abrams (Kad Merad, ottimo), un funzionario della posta originario della Provenza, che per punizione viene trasferito al nord, nella cittadina di Bergues: scoprirà una popolazione accogliente e solare, e un dialetto complicato, lo Ch'ti. Il doppiaggio italiano ha scelto condivisibilmente una "non lingua" anziché un dialetto nostrano, ma comunque si perde qualcosa. Rimane una commedia gradevole e pulita, ben scritta e interpretata, inedita in Francia ma vecchia per il nostro palato, almeno da Totò, Peppino e… la malafemmina del '56." (Federico Pontiggia)
STILL ALICE – Rai Movie (canale 24), ore 0:30
“Preparate le scorte di Kleenex: Still Alice vi svuoterà gli occhi. Tratto dal romanzo di Lisa Genova, il film racconta l’abisso della malattia in cui sprofonda una professoressa universitaria (interpretata da una superba Julianne Moore), cui viene diagnosticata una forma precoce di Alzheimer. Il fatto che sia una donna ben istruita, perlopiù insegnante di linguistica, e che venga colpita dal morbo a un’età in cui non dovrebbe (Alice ha appena compiuto 50 anni), distingue in parte questo dramma da altre declinazioni “senili” sul tema, come Away From Her di Sarah Polley e Amour di Michael Haneke. Inoltre, a differenza di quest’ultimi due che ponevano l’accento sulle ricadute relazionali della malattia, nel film di Wash Westmoreland e Richard Glatzer il focus è interno, l’ottica spostata principalmente sulla protagonista mentre cerca prima di comprendere, poi di venire a patti, infine di “sottrarsi” a un male terribile e mortificante che, come spiega la donna alla figlia Lydia, ‘a poco a poco ti strappa via da te stessa’.” (Gianluca Arnone)