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I fisici che studiarono l'atomica, i soldati "drogati" dalla guerra, un grande regista sulle tracce di un grande fotografo. E, nel palinsesto notturno dei canali in chiaro, il primo film mauritano candidato all'Oscar e l'ultimo capitolo di un'amata trilogia romantica. Ecco i consigli della redazione di Cinematografo per sabato 11 aprile.
I RAGAZZI DI VIA PANISPERNA - Rai Storia (canale 54), ore 21:10
"Va scritto a grande merito di Gianni Amelio il rigore con cui ha affrontato questa storia in un film senza dubbio insolito: non una cronaca scientifica, né una sequela di incursioni universitarie sulle frontiere del mondo del sapere [...]. Chiamando sempre, o quasi, per nome i suoi eroi, il regista li immerge in un clima d'epoca egregiamente intuìto e descritto, attenti ai loro studi e presto affascinati dalla nuova, clamorosa scoperta [...]. Nell'exploit dell'esperimento si innesta il rapporto non certo facile delle personalità così diverse di Enrico Fermi e di Ettore Majorana, fautori di due metodologie d'indagine volta a volta contrarie o convergenti, necessarie ambedue, ma implicanti anche risvolti opposti." (Segnalazioni cinematografiche, vol. 106, 1989)
THE HURT LOCKER - Rai Movie (canale 24), ore 23:10
"The Hurt Locker, la cassetta del dolore. Lì sono conservati in attesa di rimpatrio uniformi, medaglie e resti dei soldati americani caduti in Iraq. Un contenitore metallico, di forma rettangolare, che la Bigelow, tornata al cinema 6 anni dopo K-19, elegge a metafora di un'irriducibile distanza tra il valore di una vita umana e il suo significato nell'algido rituale militare: cassetta da chiudere e spedire in attesa che ne arrivi un'altra. Basandosi sul dettagliato reportage realizzato dal giornalista Mark Boal in Iraq, la Bigelow racconta i giorni vissuti pericolosamente da un reparto speciale dell'esercito, la EOD (Army Explosive Ordnance Disposal), destinata alle operazioni di bonifica dei campi minati iracheni. Nessuna battaglia campale ma solo il conto alla rovescia delle bombe ad orologeria, le crisi di nervi di soldati esposti a nemici invisibili, le imboscate e i tranelli dietro ogni via, finestra, montarozzo di terra." (Gianluca Arnone)
IL SALE DELLA TERRA - Rai Storia (canale 54), ore 23:20
"Fotografare. Scrivere con la luce. Ritrarre. In pochi lo hanno saputo fare, lo sanno fare, come Sebastião Salgado, tra i più grandi fotografi contemporanei, raccontato ora da Wim Wenders (e dal figlio Juliano Ribeiro Salgado) nello splendido documentario Il sale della terra. Seguendo il fotografo nei suoi ultimi viaggi, e ascoltando dalla sua voce la storia dei suoi scatti più importanti, il regista tedesco Palma d'Oro nel 1984 con Paris, Texas dà vita ad una creazione che alimenta il cinema con il suo nutrimento primario: l'immagine. Che attraverso l'occhio di Salgado ha saputo raccontare i continenti sulle tracce di un'umanità in pieno cambiamento." (Valerio Sammarco)
TIMBUKTU - Rai 3, ore 1:20
"Una partita di pallone, senza il pallone. È forse l'immagine simbolica più forte di Timbuktu, nuovo film del regista mauritano Abderrahmane Sissako che, come da titolo, racconta l'oggi della leggendaria città del Mali, stretta nella contraddizione di un passato glorioso, mitico e di un presente condizionato dalla repressione dei jihadisti islamici. Che impongono nuove "regole" (i guanti per le donne, musica e pallone al bando...) e vigilano affinché le stesse vengano rispettate. Attraverso una messa in scena che alterna momenti di grande respiro (alcuni campi lunghi difficili da dimenticare) a canoni narrativi propri del cinema africano, Sissako costruisce un film libero, a tratti elementare, che è di per sé metafora di un grido." (Valerio Sammarco)
BEFORE MIDNIGHT - Rai 2, ore 3:25
"Jesse e Celine hanno messo su famiglia. Un tramonto e un'alba – lo speravano loro, lo avevamo immaginato noi – non sarebbero bastati a colmare il loro grande amore. Ormai quarantenni, genitori di due gemelle, più Hank, maschietto avuto dall'uomo nel precedente, sfortunato matrimonio, si ritrovano finalmente soli per una notte, in una lussuosa stanza d'albergo sul mare del Peloponneso. [...] Ethan Hawke e Julie Delpy sono cresciuti, Richard Linklater – ancora insieme a loro – ne mette su carta e sullo schermo le evoluzioni: l'amore spensierato e furtivo di ormai quasi 20 anni fa si è trasformato, solidificandosi certo, ma rischiando di perdere slancio di fronte al peso della quotidianità, dei figli, del lavoro e delle ambizioni, più o meno frustrate." (Valerio Sammarco)