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Ecco i cinque film che la redazione di Cinematografo ha selezionato tra quelli programmati in chiaro per giovedì 30 aprile.
IL GIOVANE KARL MARX - Rai 3, ore 21:20
"Diretto dall’haitiano Raoul Peck che, pure, ha la buona intuizione di concentrare la propria attenzione sugli anni parigini dell’autore del Capitale, narrando l’incontro con Friedrich Engels agli albori del movimento operaio e la conseguente definizione di un sistema di pensiero che ha segnato in maniera decisiva la storia moderna. Ricostruzione storica efficace - splendidi il comparto scenografico e la fotografia desaturata, - e buon mestiere per una biografia cinematografica che scampa, per una volta, alla terribile moda dell’attualizzazione ad ogni costo. August Diehl, chiamato a interpretare l’autore del Capitale, è spesso sopra le righe ma la sua è un’interpretazione intesa, ricca di sfumature." (Gianfrancesco Iacono)
DETROIT - Rai 4 (canale 21), ore 21:20
"Detroit è un film importante per quello che dice e per come lo dice. Eludendo la compiacenza supposta per una violenza oltraggiosa, il film non esibisce giudizi ma un’insolubile problematicità. Avviato in un contesto di resistenza e ribellione nera, Detroit si rovescia in un racconto di impotenza e passività nera. Gli uomini bianchi hanno il potere, i mezzi, i tribunali, le risposte, le assoluzioni. Detroit dimostra l’impotenza del cinema in faccia all’incubo di non sapere e non volere risolvere la questione razziale. Detroit riconosce questa difficoltà e diventa prova tangibile dell’impossibilità di offrire una visione per la sua soluzione. Il film apre su immagini crude animate che ripercorrono la storia della comunità afroamericana, dalle deportazioni all’abolizione della schiavitù, dal massiccio esodo rurale verso i ghetti del Nord al poderoso e sfaccettato movimento politico guidato da Martin Luther King. L’affermazione di partenza è che a Detroit, come altrove a metà degli anni Sessanta, i tempi fossero maturi per il cambiamento." (Marzia Gandolfi)
DIVERSO DA CHI? - Nove, ore 21:25
"Regia di Umberto Carteni, protagonista Luca Argentero in triangolo amoroso con Claudia Gerini e Filippo Nigro. Girato a Trieste, fondale politico e registro brillante, questo ottima opera prima - targata Cattleya e Universal - ci riconsegna il solito Argentero, quello che migliora a ogni film, e uno inedito, con un'enorme responsabilità sulle spalle: diventare il Cary Grant italiano. Dalla sua, una naturale eleganza, il sorriso che conquista, e un'innata predisposizione per un genere poco e - soprattutto - mal frequentato dal nostro cinema: la commedia brillante. Strada che in Diverso da chi? percorre con estrema disinvoltura, per di più partendo da premesse ostiche: politico gay militante in - fortunosa - corsa per la poltrona di sindaco a Trieste, con un compagno gelosissimo (Nigro) e una vice-sindaco in pectore tutta ritorta sulla Famiglia (Gerini)." (Federico Pontiggia)
SPIDER-MAN: HOMECOMING - Tv 8, ore 21:30
"Una cosa è la versione Raimi dell’Uomo ragno di inizio millennio, con il fumo delle torri gemelle collassate che bruciava ancora occhi e naso, e le grandi responsabilità che seguitavano i grandi poteri, praticamente un assist per una politica estera americana poderosa e sfacciatamente naif, già mezza impantanata nella palude afghana; un’altra è questa rifondazione peterpanesca, segaiola e high school diretta da Jon Watts, successiva a quella di mezzo, incerta e del tutto anonima di Marc Webb con l’ibrido generazionale Garfield, velocemente liquidata. I tempi sono cambiati, così il clima atmosferico e socio-politico, altra è la committenza per le grandi major, che sono cambiate anche loro perché per la prima volta Spidey torna nell’alveo della Marvel dopo accordo dissanguante con la Sony." (Gianluca Arnone)
DARK NIGHT - Rai 4 (canale 21), ore 23:40
"Non è il cavaliere di Nolan a essere oscuro nel film di Tim Sutton. E’ la notte, astronomica ed esistenziale. Al terzo film, uno dei talenti del cinema indipendente per davvero conferma la statura del suo sguardo (da recuperare il suo esordio, Pavilion) e il valore del suo cinema con Dark Night, ironico gioco di parole con Dark Knight. Infatti lo sfondo - lontano, conclusivo - della vicenda è la proiezione del film su Batman che fece da teatro al massacro di Aurora: Sutton non racconta né cerca la cronaca ma immagina vite, relazioni, insoddisfazioni e quotidianità dei ragazzi coinvolti in vario modo nella strage. Anche qui come nei precedenti film, Sutton (pure sceneggiatore) si concentra su un gruppo di ragazzi e disegna il contesto attraverso di loro, continuando a seguire e rielaborare le lezioni del Gus Van Sant più radicale (Elephant nella fattispecie)." (Mirko Granata)